martedì 31 ottobre 2017

STORIE di Pippo Zimmardi


Il ragazzo paralitico che trenta anni fa fotografava dalla sua carrozzella, tutto ciò che gli scivolava dentro l’obiettivo, oggi adulto, impenna, giravolta e sputa nelle serrature delle automobili che gli impediscono di salire e scendere dal marciapiede.

CERTE VOLTE di Francesco Gambaro




Certe volte tagliarsi col tagliaunghie le mani le piedi, soprattutto le piedi, è come dare bacini a una persona sconosciuta e dormentata. Che piacere concentrato, che concentrato di piacere nella smorfietta involontaria delle labbra che compagna ogni scatto. Non si finirebbe mai. Peccato. Tristezza dei numeri finiti.

lunedì 30 ottobre 2017

723 di Francesco Gambaro




Un giorno mio padre mi disse: secondo me tu hai due padri. Il giorno che si conobbero si fecero simpatia e antipatia. Ognuno geloso dell’altro. Per questo sono riuscito un uomo in bilico. Ma un giorno ho gridato a me stesso: cazzo che stronzi. E ho sciorinato alle loro bonanime i nomi dei miei altri 723 padri.

domenica 29 ottobre 2017

LA MARCIA

"Alla nascita ti trovi immerso in un'anonima marcia obbligata con la miriade d'altri del tuo tempo e della tua generazione: se a un certo momento perdi il passo, se vacilli appena, gli altri ti passano sopra calpestandoti a morte." William Faulkner, Palme Selvagge.

STORIE DEL SIGNOR JFK (109) di Francesco Gambaro





Una volta JFK sapeva distinguere tra un telecomando e un telefono. Tra un occhiale di fastidievole portanza e un pince-nez trapiantato nella cornea. Ora sono tempi nuovi. JFK non distingue. Non sente necessità di disambiguazione. La riforma della legge elettorale o il festeggiamento degli 85 di Monica Vitti sono per lui idem. Eventi accaduti? Può darsi. JFK non ha interesse a saperlo. Il vuoto flotta nella sua testa e lo fa sentire aparo. Però, sorprendentemente, in certe notti bufaline si sveglia di soprassalto e ricorda tutto il suo mondo in dettaglio. Il cobra rizza la testa dal cuscino, comincia a scrutare saggiando il buio.

sabato 28 ottobre 2017

LA DISPETTOSA

Anche gli uomini vivono esperienze terribili, non solo i cani. Capita loro di dover digiunare, di sgobbare senza poi essere retribuiti o, ancor peggio, di trascorrere vita grama proprio come C. a  cui capitò per disgrazia una moglie che aveva la cattiveria di torturarlo. Anche per un nonnulla. Lo risvegliava dal sonno intimandogli di dormire con un  occhio solo, gli procurava dolore sfregandolo con la carta vetrata, lo comandava di obbedire alle sue più incredibili fantasie. C, poi, fu ripetutamente bastonato  anche davanti agli ospiti. Fu costretto a mangiare avanzi e a bere di quel che rimaneva, e a seguito di una ferita che andò in cancrena, persino a indossare un collare vittoriano. 

HO VISTO di Alfonso Lentini




Ho visto una donna che deponeva le sue uova e le covava di notte in un hotel di lusso, ho visto automobili d’oro massiccio che sfrecciavano furibonde su autostrade di cristallo mentre fiori giganti sbocciavano tutt’intorno sino a ricoprire ogni cosa col loro vello soffocante, ho visto giovani pronti a uscire dalle loro tane per raggiungere un hotel di lusso agghindati da aquiloni ma guardandosi allo specchio si scoprivano nudi e col membro in erezione, ho visto aquiloni vestiti da donna che deponevano uova, ho visto donne d’oro massiccio che sfrecciavano furibonde dentro hotel di lusso, ho visto fiori giganti che covavano le loro uova con velli d’oro massiccio agghindati da automobili di cristallo col membro in erezione, ho visto donne col membro d’oro massiccio in erezione che covavano autostrade e aquiloni, ho visto aquiloni, ho visto donne, ho visto uova, ho visto automobili, autostrade, fiori giganti, giovani, tane, specchi, membri in erezione. Ho visto e ho creduto