martedì 17 settembre 2013

"Vapore acqueo" di Gaetano Altopiano

La sigaretta del signor ics è finta. Non è una sigaretta, infatti, ma un cilindretto che manda vapore acqueo. La tiene dentro un astuccio portato regolarmente al collo. Salva i polmoni, dice, le arterie e tutto quanto e io posso godermi il vizio del fumo in santa pace.  Vero. Dopo una cena con sola insalata romana, posticcio della cotoletta, un bel bicchiere d’acqua al posto di un vinello e un alka seltzer (non si sa mai) tira fuori quel cazzettino e aspira soddisfatto grandi boccate di vuoto. Nulla di nuovo: il signor ics, come vedete,  è abituato a nutrirsi  di niente.  Anzi, piuttosto, direi che anela al niente, non al niente che pensiamo, ovvio, ma a quello che sfacciatamente pretende di essere qualche cosa. Il suo alimento preferito, nutriente, del resto,  facilissimo da trovare. Lo assume in dosi consistenti durante tutta la giornata e anche se sembra un paradosso, ne è totalmente pieno. Ma lui non se ne rende conto, questo è il bello. Pensa (ma non è vero) di avere un’opinione, un’idea precisa delle cose, e soprattutto pensa di essere un elegante. La tragedia si consuma quando tenta di insegnare la vita ai figli: dovreste vederlo con quell’oggetto tra le labbra, gesticolare, sentenziare, sputare milioni di inutili particelle d’acqua. 

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