domenica 31 luglio 2016
DR TULP AND HIS ASSISTANS di Francesco Gambaro
https://francescogambaro.wordpress.com/2016/07/31/dr-tulp-and-his-assistants/
ABBAGNASCO di Gaetano Altopiano
Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, riconosce che “questo conflitto tra fedi non c’è”, ma spiega che per smentire questa idea è necessario “chiedere un aiuto significativo al mondo musulmano”. Ossia: 1) Non c’è nessun conflitto in atto, dato che per conflitto (latino) s’intende uno scontro tra due parti che nel caso non avviene dato che una delle due parti (noi) subisce passivamente senza reagire. Giusto; 2) si legga anche: supplicare che la smettano. Possibile.
sabato 30 luglio 2016
ILLUSTRI ANTENATI 2 di Gaetano Altopiano
Pensare una guerra che non sia religiosa. Che non abbia una natura religiosa. Ma il soldato prega fin dall’età del bronzo e pratica riti propiziatori. Il soldato è “religioso” per definizione. Il continuo confronto con la morte non può non porlo in un atteggiamento spirituale. Non c’è corpo militare che non abbia la sua personale preghiera: preghiera del fante, preghiera del marinaio, preghiera dell’aviatore. Se non sostenuto all’attacco il soldato è spinto alla supplica e a invocare la protezione dalle sventure. Un Wittgenstein, girava tra le trincee recitando ai compagni la Breve esposizione del Vangelo di Tolstoj e il generale Cadorna reintrodusse duemila cappellani nei corpi combattenti durante la prima guerra mondiale. Padre Luciano Usai, ancora, nella campagna di Libia, guadagnò tre decorazioni al valor militare. Non fu solo cappellano ma partecipò più volte direttamente agli attacchi. Il primo religioso italiano a celebrare messa a Tobruch nel 1942.
CAZZICATUMMULI DELLA LINGUA SICILIANA di Francesco Gambaro
Un esempio di estensione del significato di locuzioni e parole italiane è avviso di garanzia. Prima diritto a prepararsi le carte per difendersi da un'accusa (il gentil-provvidenziale dunaccura siciliano), poi tenebroso, quam inquisitorio, memento mori, infine sentenza di condanna preterintenzionale. Di recente, il sermo gesuita, sostantivo marchiato con indelebile bolla papale, è diventatato in successione: sinonimo aggettivale di comportatamento ipocrita, ordinario capovolgimento confessionale, formula di neofrancescanesimo (oggi felicemente innestata nelle favelas sinaptiche del neopapa) (in vernacolare cicciu 'u papa) (forse non un vero papa). Estensione storica, e quindi esemplare, risiede nel siciliano curnutu: categoria lombroso-fisiognomica, allusione metaforica agli sbocchi mutazionali della costumanza disinvolta del proprio partner, infine simbolo di dio in terra, cui il condimento iconografico di corna d'alce non nocebunt et confirmat. Capolavoro assoluto è l'improperio figlio di puttana, le cui due parti della locuzione si ruotano simbioticamente, figlio uguale padre, puttana uguale mariamaddalena. Papa e pappa, pappa e ciccia, ciccia e ciccio.
venerdì 29 luglio 2016
LA FRESCHEZZA DELL’ULTRASURREALE di Gaetano Altopiano
LETTURA POMERIDIANA 1
L’incalzante successione di attori improbabili. La trama che li lega, quattro pagine di follia: l’interesse per una non ben definita ferita al piede. Un torero che cerca di acchiappare per i capelli la propria madre, un letto, un’amante, un piede fasciato, altri personaggi ugualmente idioti e squinternati (mi ricordano tanto i cronopios y famas di Cortazar), e ingresso finale del toro. Delizioso quanto un Boris Vian o il Belyj di Pietroburgo. Ma ultrasurreale. La “Ferita”, Donald Barthelme (Minum fax).
LETTURA POMERIDIANA 2
Da venerdì 29 luglio il Foglio torna in Sicilia. Lo troveremo tutti i giorni, dal lunedì alla domenica, in abbinamento col quotidiano La Sicilia. Delizioso. Ma ultrasurreale: solo per quest’estate.
STORIE DEL SIGNOR JFK (42) di Francesco Gambaro
STORIE DEL SIGNOR JFK (42) di Francesco Gambaro
Cosa voglio sapere. Per esempio
perché l'antisudore della scarpa sinistra è completamente
consumato, mentre quello della destra porta bene i suoi anni. Sudore
mancino, scriverà forse il dottore, in soggetto ambidestro.
Finalmente arriva il suo turno. Il dottore si affaccia, dalla soglia
della sua stanza gli fa cenno di entrare. JFK si volta a destra e a
sinistra, cercandosi. Sarà ma a me sembrava che fossi proprio in
sala d'aspetto. Il dottore non si spazientisce, lo chiama sopra la
quinta riga del pentagramma. JFK sta in sala d'aspetto ogni santo
giorno. Parla con signore e signori del più e del meno e dai bambini
accetta con una bella risata l'epiteto scimmia. Gli ricorda il tempo
passato, quando riusciva a saltellare e si nutriva con banane.
L'evoluzione lo ha rovinato, ma i bambini che gli ricordano quello
che era lo mettono in allegria. Quando viene chiamato dal dottore è
come se una scossa lo svegliasse. Gli sfarfalla intorno un burbero
vocalizzo. Così sembra essere diventato il suo nome in gola al
dottore. Non c'è. A destra non c'è. Cerca allora con le zampe
anteriori a sinistra. Si gratta, si scava, vuole a ogni costo
ritrovarsi. Non c'è neanche a sinistra. Si alza senza rispondere.
Senza salutare se ne va, strisciando sui moncherini e lasciando una
scia di sangue sul pavimento ogni santo giorno disinfettato. Il
dottore rivolge gli occhi verso il prossimo. La signora sta
nascondendo un commiserevole sorriso con la mano destra e la testa di
suo figlio con la sinistra. Tocca a lei. Il galantuomo poggia le
spalle alla porta spalancandola per farla passare. Durante il varco i
due si incrociano complici, forse scuotendo la testa per scacciare il
sorriso e evitare di esplodere in indelicato riso. Il bambino
sgattaiola da sotto la gonna della madre e saetta sino al pianerotto.
Un'ultima volta ripete, sgolandosi e sgrammaticandosi, scimia scimia
scimia. JFK rotola e saltella sugli scalini rotondo un riccio.
giovedì 28 luglio 2016
LA BARBA, OGGI di Gaetano Altopiano
C’è un giorno della settimana in cui la mia barba diventa un problema non secondario. Il giorno in cui non è abbastanza cresciuta da dover essere rasata né rasata ancora abbastanza da evitarmi il fastidio. Un giorno inaspettato, oltre che seccante, dato che non è sempre lo stesso, non cade cioè sempre di lunedì martedì o mercoledì ma a seconda dell’ultimo in cui ho rasato la disgraziata, premesso che l’operazione viene eseguita da due a tre volte a settimana. Più o meno. Premesso che l’ho provata, ma lunga mi sta malissimo, e ancora che è un tipo di barba tanto ispida e riccia che appena spuntata mi crea imbarazzo soprattutto nelle relazioni vis-a-vis. Quel giorno della settimana è oggi.
UN PAPACCIO AL GMG di Francesco Gambaro
La
frase più intrigante detta ieri da papaciccio ai giovani della GMG
licenzianoli: “e adesso andate e fate il vostro dovere, fate
chiasso tutta la notte”. Grande amatore l'agostiniano papa polacco,
grande movidaro il gesuitofrancescano papa sudamericano. Pensatelo a
Ratisbona anziché a Cracovia e 'rifacetevi' di cristiane risate.
Spiace pensarli tutti e due come ex.
mercoledì 27 luglio 2016
A FURVIO ABATE CON 2 B di Francesco Gambaro
https://francescogambaro.wordpress.com/2016/07/27/a-furvio-abate-con-2-b/
martedì 26 luglio 2016
UN PUGILATORE AL PESTO di Francesco Gambaro
https://francescogambaro.wordpress.com/2016/07/26/un-pugilatore-al-pesto/
lunedì 25 luglio 2016
domenica 24 luglio 2016
PREGHIERA 1976 di Francesco Gambaro
https://francescogambaro.wordpress.com/2016/07/24/preghiera-1976/
sabato 23 luglio 2016
LA QUALITA' DEL PREZZO di Francesco Gambaro
Dipende dalla pelle.
Dipende dalla qualità. Dipende dalla qualità della pelle il suo
prezzo. Molto basso. Niente di cui fidarsi, evidentemente. Di ciò
che costa poco non c'è da fidarsi, evidentemente. Ciò che costa
poco deve essere per forza di bassa qualità, evidentemente. La sua
pelle talmente di bassa qualità, tuttalpiù vilpelle, probabilmente.
O cartone color pelle. Color pelle di qualità, probabilmente. Il
cinturino non va comprato, questo sicuramente. Va lasciato a chi lo
crede un cinturino di pelle. Di pelle di qualità, erroneamente. O a
chi ne apprezza il prezzo. La qualità sta anche nel prezzo. Più il
prezzo è basso più è un prezzo di qualità. La qualità sta anche
nella non-qualità, per farla breve. Il prezzo, se è basso, lo si
può alzare a piacimento. Il prezzo se comprato a prezzo basso va
speculato. Speculando a piacimento lo si può vendere a chi dipende
dal prezzo. Dalla qualità. Dalla qualità del prezzo dipende la sua
pelle. Se il prezzo è alto. Se il prezzo è altissimo, quello è un
affare. Un affare di qualità da non lasciarsi scappare,
stupidamente.
ANCORA D’ANNUNZIO di Gaetano Altopiano
Riguardo la pietà della morte la precisione di Gabriele D’Annunzio è stupefacente. Una tale forza narrativa che tocca il suo massimo disgustoso nella pagina in cui un marinaio sparge segatura per asciugare il sangue e il siero colati dal lettuccio del compagno morto in un incidente, Giuseppe Miraglia. Si leggano le pagine del “Notturno” dedicate alla sua veglia funebre per averne la prova. Inutile riferire altri particolari, la densità della scrittura ha dell’incredibile: un vero bollettino della pratica funeraria nella prima guerra mondiale.
venerdì 22 luglio 2016
RICOSTRUZIONE DI UN SUICIDIO ESTIVO (dall’Ultimo Quaderno, Palermo, 22 termidoro 2016) di Francesco Gambaro
1 messidoro
Sì
2
Sì
3
Sì
4
Sì
5
Sì
6
No
7
Yes
8
Sì
9
Sì
10
Sì
11
No
12
Nons
13
Sì
14
Sì
15
Sì
16
Sissì
17
Nonse
18
Sì
19
Sì
20 termidoro
Sì
21
Sì
22
No
giovedì 21 luglio 2016
AL BAR CON IL MIO AMICO YOUSSEF di Francesco Gambaro
Una vita sregolata dalle regole,
i calli alle ginocchia, brick, chakchouka e pane ka'meusa a volontà, ramadan dal mio muezzin
preferito, la grappa fatta in casa, le conserve di sperma, la pelle odorosa di mille fontane apocrine, il mantello
bianco di lanacotta e la shashia rossospettinato, la lingua lamellare, il piccolo
banco alla madrasa, i miei amici siciliani, la mia cintura imbottita. Toccala.
mercoledì 20 luglio 2016
LUNGA VITA A di Gaetano Altopiano
C’è un piacere persino sublime nella mancanza di libertà. Ma vallo a spiegare alla moltitudine. Meriterebbero il peggio per quanto sono indisposti al “superiore”, e nei tuguri, ahimè, nei bassifondi e nelle periferie crescono i più temibili e oscurantisti conservatori. Pensare a certi privilegi è loro precluso esattamente per la mancanza di attitudine al progresso. “De rustica progenie semper villana fuit”, mi suggerisce un amico. Per fortuna, però, sopravvivono i nostri carnefici.
STORIE DEL SIGNOR JFK (41) di Francesco Gambaro
JFK
si alza presto la mattina. Tra le cinque e mezzo e le sei, qualsiasi
cosa abbia fatto il giorno o la notte, qualsiasi evento si sia
manifestato. Uscendo, per non disturbare il sonno di chi, donna o
uomo o anima, giace ancora nel suo letto, lascia sempre la porta
della stanza socchiusa. La tira a sé, giusto il largo per passare,
la avoca con precisione da bocciofilo. La porta torna a socchiudersi
esattamente nello stesso punto in cui ha dormito tutta la notte. A 84
anni JFK non ha mai sbagliato un tiro. Dovesse succedere, sarebbe il
suo ultimo giorno.
martedì 19 luglio 2016
GIULIETTA SPRINT di Francesco Gambaro
Nel
1966, il professore D'Amico, vicino di pianerottolo e amico di mio
padre, mi comunicò alla fine della quotidiana ripetizione di
inglese, di comunicare a casa che si era deciso a venderla. Ormai
settantenne, non la portava più a spasso nemmeno la domenica. La
Giulietta, posteggiata sotto casa, la salutavo ogni giorno rientrando
da scuola e poi dall'alto infilando la testa tra la penultima e
l'ultima barra del balcone. Era proprio nuova e rossa, non sembrava
certo un'auto d'epoca. Piuttosto era il professore D'Amico che
sembrava un uomo d'epoca, con la sua veste da camera bluvelluto con
cordoncino intrecciato e pendaglio di raso, la giacca di cachemire
quadrettato fogliasecca, i capelli gonfi, riccioluti, biancobambagia.
Mio padre impiegò una settimana prima di declinare l'amichevole
prelazione. Sudava come una bestia e capimmo, mio fratello e io, che
ci odiava perché rappresentavamo l'unico ostacolo con le nostre
gambette già ingombranti anche per una 2 + 2 (che Giulietta nemmeno
lo era). Alla sua scomparsa mi accontentai di una Politoys in
scala1:41. Da grande persi la testa per il culetto basculante di una
duetto spider codatonda. Red Juliet.
FRESCHEZZA di Gaetano Altopiano
FRESCHEZZA
di Gaetano Altopiano
Nel descrivere il romanzetto, e a proposito del giovane autore, usa ripetutamente l’aggettivo “fresco”. Suppongo lo consideri il più adatto a rendere il suo giudizio. Positivo, ovviamente. Scrittura, autore, trama, forse anche la casa editrice, che so: tutto rorido di rugiada, appena colto, proprio in quest’istante impostato sul banco e appena appena prezzato. Ma io, che non ho mai - se non eccezionalmente - fatto la spesa, non so proprio di cosa parli. Sconosco il mondo dei mercatini e non saprei distinguere un’insalata comune da una romana. Figuriamoci dover giudicare la bontà di un prodotto attraverso il suo grado di freschezza. Mi è impossibile condividere il suo entusiasmo.
Nel descrivere il romanzetto, e a proposito del giovane autore, usa ripetutamente l’aggettivo “fresco”. Suppongo lo consideri il più adatto a rendere il suo giudizio. Positivo, ovviamente. Scrittura, autore, trama, forse anche la casa editrice, che so: tutto rorido di rugiada, appena colto, proprio in quest’istante impostato sul banco e appena appena prezzato. Ma io, che non ho mai - se non eccezionalmente - fatto la spesa, non so proprio di cosa parli. Sconosco il mondo dei mercatini e non saprei distinguere un’insalata comune da una romana. Figuriamoci dover giudicare la bontà di un prodotto attraverso il suo grado di freschezza. Mi è impossibile condividere il suo entusiasmo.
domenica 17 luglio 2016
PERCHE' NON POSSIAMO NON DIRCI MUSULMANI di Francesco Gambaro
Quando
vedo un prete, parroco di una chiesa modaiola di Nizza, marciare e
intonare la marsigliese alla fine della messa commemorativa dei morti
del 14 luglio, capisco, insieme a Céline Millet Houellebecq, perché
sia ormai improrogabile la scadenza della nosta meritata
sottomissione all'Islam. In Italia, chi non ha partecipato alla messa
nizzarda, può lo stesso intuire quanto sia ormai prossimo il giorno
della nostra conversione, osservando a distanza di sicurezza la
lombrosa faccia di Ingroia, sulla copertina del suo Partigiano della
Costituzione.
sabato 16 luglio 2016
L’ESTRANEA di Gaetano Altopiano
La nuova 124 spider non è neanche paragonabile al modello originale del ’72. E’ un’estranea. La bellezza di quell’automobile, che io ho posseduto nella versione bicolore 1750 Abarth, era ed è inarrivabile: una di quelle opere d’arte che a tutto diritto entrerebbero nel “patrimonio dell’umanità”. Inutile ogni replica che la Fiat cerca di mettere in campo. Solo tentativi, e pessimi. Ricordi Mr. Marchionne che “l’istruzione” è un processo del tutto secondario quando si ha il privilegio di nascere col sangue blu. Tratto caratteristico dell’aristocrazia è infatti considerarla con sospetto: un uomo che deve apprendere come vanno fatte le cose è per definizione un estraneo (The Oldest Dead White European Males and other Reflections on the Classic – Bernard Knox, 1993).
giovedì 14 luglio 2016
CAGIONEVOLMENTE di Francesco Gambaro
https://francescogambaro.wordpress.com/2016/07/14/cagionevolmente/
mercoledì 13 luglio 2016
martedì 12 luglio 2016
STORIE DEL SIGNOR JFK (40) di Francesco Gambaro
Volle
scrivere alla fidanzata lontana. Si sedette allo strittoio. Inforcò
gli occhiali d'oro che furono del bisnonno del nonno della nonna del
babbo e, dopo la prematura, suoi. Ingroppò la penna e si accinse.
Aggettivi sostantivi particelle verbi e avverbi non accorsero in suo
aiuto. La Montblanc di porcellana targata prima comunione restava
sospesa, in stallo a dodici centimetri dalla pergamena di Acireale.
Ogni 23 secondi dolcemente iniziava a planare. A 3 centimetri da
terra, con brusco risveglio, JFK di scatto la riportava alla primeva.
Più volte e più volte il lettore debba immaginarsi il reiterarsi di
questa scena. Come di vecchio postprandiale che, ancora chetamente
assiso, per colpo o colpa di sonno, lasci ruzzolare la testa sulla
spalla e rimbalzi elettrico. Attiva come una pompa petrolifera, JFK
inconcludentemente intralciava la mano pizzicandola con esempi di
alta letteratura: dal legato Alfieri, al cecato Gabriele (che, per
Notturno, consumò dieci Km di striscioline di carta), all'Olesa di
Nessun giorno senza una riga. Niente. Su è giù sopra il deserto. La
fidanzata aspettava.
lunedì 11 luglio 2016
CAMPIONI D'EUROPA di Francesco Gambaro
Dove si dimostra che
la vendetta può anche essere un piatto che si consuma caldo. Aò,
uagliò - alzandosi e sventolando la mano Vincenzo De Luca - questo
campionato europeo 2016, L'ABBIAMO VINTO NOI!
domenica 10 luglio 2016
UNA MALATTIA ANODINA di Francesco Gambaro
https://francescogambaro.wordpress.com/2016/07/10/una-malattia-anodina/
sabato 9 luglio 2016
JFK (39) di Francesco Gambaro
JFK
si organizza per l'estate. Al supermercato compra la sua riserva di
succhi di frutta, non in base al gusto, alla marca, al prezzo ma
misurando l'altezza delle confezioni secondo una tabellina, da lui
stesso minuziosamente elaborata, che consentirà di stipare
perfettamente su ogni ripiano del suo frigorifero le rinfrescanti
bevande. Posizionato nel reparto barattolame & mermeladas
l'ultimo Yoga 10 e 50, in orizzontale, a pelo con il soprastante
reparto uova già farcito di Skipper 8 e 50 si allontanerà per
osservare da una diversa prospettiva l'esito positivo del suo puzzle.
Chiuderà lo sportello che riaprirà solo l'estate prossima,
ricominciando dalla seccante, preliminare, inevitabile operazione di
scarico, svuotamento, eliminazione.
venerdì 8 luglio 2016
LA LETTERA TROVATA di Francesco Gambaro
https://francescogambaro.wordpress.com/2016/07/07/la-lettera-trovata/
ILLUSTRI ANTENATI di Gaetano Altopiano
Nel posto dove mai mi sarei aspettato, ancora una nota utile alla comprensione del gentiluomo confuciano. Per giunta per bocca di un palermitano. Il “Notturno” di Gabriele D’Annunzio. Si legge: “20 decembre. Il motoscafo di Sant’Andrea romba alla riva. Porto con me le valige e il sacco dei messaggi. - Conversazione generale. Si parla del mistero, del mondo occulto, poi della fortuna, dei talismani, dei feticci, dei malefizii. - Sono con noi Manfredi Gravina*, Gigi Bresciani, Alberto Blanc. - Si parla della ‘psiche’ giapponese, poi di quella cinese. Manfredi parla con acume del gran signore cinese, dell’impossibilità di entrare nella sua intimità, della sua cortesia impenetrabile.”
*Manfredi Gravina, della casa reale siciliana Gravina e Von Bulow di madre, ufficiale della regia marina, sinologo e infine Alto Commissario della Società delle Nazioni per la libera città di Danzica, Palermo 1883 - Danzica 1932, tumore al colon.
giovedì 7 luglio 2016
MADONNE D'OGGI di Francesco Gambaro
https://francescogambaro.wordpress.com/2016/07/06/madonne-doggi/
mercoledì 6 luglio 2016
CHE FARE? PARLAMENTARI EUROPEI A CONCILIABOLO di Francesco Gambaro
Lasciarli
a mare inquina, seppellirli ingolfa la terra, bruciarli in estate è
proibito dalla Forestale, cremarli costoso, darli in pasto ai porci è
contro i regolamenti Uè Uè, cementarli mafioso e, in tempo di
rinascimento cristiano, queste in sostanza le domande che concorrono
alla domanda delle domande: che fare.
martedì 5 luglio 2016
AI BAGASCIERI di Gaetano Altopiano
Il bagasciere presti estrema attenzione laddove dovesse trovarsi a giacere con una vedova, almeno nei primi tre mesi successivi alla vedovanza. Così ci informava Monsieur Rabelais che nella natività di Pantagruele affermò che può considerarsi legittimo il figlio nato anche all’undicesimo mese dalla dipartita del congiunto. Disse anche: le vedovelle lo sanno bene e in quei mesi giocano a briglie sciolte al gioco di stringichiappe; così come faceva Giulia, figlia dell’imperatore Ottaviano, che non si concedeva ai suoi innumerevoli amanti se non quando si sentiva gravida.
ALTRI INCIPIT di Francesco Gambaro
https://francescogambaro.wordpress.com/2016/07/04/altri-incipit-2/
lunedì 4 luglio 2016
COMPARAZIONI MARIANE di Francesco Gambaro
https://francescogambaro.wordpress.com/2016/07/01/comparazioni-mariane/
BUON PARTITO di Gaetano Altopiano
Pagina 239, Midori a Watanabe :” A me i film porno piacciono un sacco. Ci andiamo insieme una volta? Andiamo a vedere qualcosa di sado- maso. Sai, quelli dove frustano le ragazze e le costringono a fare pipì davanti a tutti.” Pagina 242, Midori a Watanabe, a proposito del fatto che lui non vuole mangiare : “Anzi, ti rendi conto che se non mangi seriamente non ce la fai a occuparti di un malato. Te lo dico io che ho già assistito quattro persone tra mio nonno, mia nonna, mia madre e mio padre.” La compagna perfetta esiste dunque. E’ giovanissima, si chiama Midori e abita a Tokyo proprio sopra la libreria Kobayashi (vicino la stazione di Otsuka).
sabato 2 luglio 2016
COMPROMISSEXIT di Gaetano Altopiano
Quando dico di avere avuto eccellenti maestri di lettura sono cosciente di avere compromesso qualcuno: 1) ho confessato la mia vita privata, 2) ho espresso un giudizio che mi qualifica, 3) ho fondato una categoria politica in cui ho compreso alcuni nomi (anche se non li ho fatti) escludendone altri. Al di là dell’interesse che questa affermazione possa suscitare, in pratica, intanto ho creato la mia opinione: “ho avuto eccellenti maestri di lettura”. A cui, però, dal momento che è stata resa pubblica, possono tutti accedere liberamente e in numero proporzionato alla mia capacità di divulgazione trasformando la mia opinione in “opinione” che può essere condivisa. Con la possibile compromissione di cui sopra.
venerdì 1 luglio 2016
TE QUIERO DEMASIADO di Francesco Gambaro
Ti
amo troppo, mi dispiace, lo siento. Verrò a rubarti a tuo marito
acerca de medianoche, un colpo ai testicoli un colpo leve
en la cabeza. Ti infilerò nel portabagagli di
una Corvette gialla del 1954. All'alba, tranquilo so correre bene por
la noche, saremo a Tijuana. Fossi morto prima mi sarei risparmiata
esta
lucha, este dolor.
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