sabato 30 luglio 2016

CAZZICATUMMULI DELLA LINGUA SICILIANA di Francesco Gambaro


Un esempio di estensione del significato di locuzioni e parole italiane è avviso di garanzia. Prima diritto a prepararsi le carte per difendersi da un'accusa (il gentil-provvidenziale dunaccura siciliano), poi tenebroso, quam inquisitorio, memento mori, infine sentenza di condanna preterintenzionale. Di recente, il sermo gesuita, sostantivo marchiato con indelebile bolla papale, è diventatato in successione: sinonimo aggettivale di comportatamento ipocrita, ordinario capovolgimento confessionale, formula di neofrancescanesimo (oggi felicemente innestata nelle favelas sinaptiche del neopapa) (in vernacolare cicciu 'u papa) (forse non un vero papa). Estensione storica, e quindi esemplare, risiede nel siciliano curnutu: categoria lombroso-fisiognomica, allusione metaforica agli sbocchi mutazionali della costumanza disinvolta del proprio partner, infine simbolo di dio in terra, cui il condimento iconografico di corna d'alce non nocebunt et confirmat. Capolavoro assoluto è l'improperio figlio di puttana, le cui due parti della locuzione si ruotano simbioticamente, figlio uguale padre, puttana uguale mariamaddalena. Papa e pappa, pappa e ciccia, ciccia e ciccio.

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