Che si cerchi promiscuità a cinquantanni da noi fa
ancora un certo effetto. E’ un diritto che si perde tra i trenta e
i quaranta. Si guardano con sospetto i parvenus
dell’amore, li chiamano puttanieri, ma in altre parti del mondo
questa è la regola. Il livello di emancipazione dagli altri è tanto
elevato che anche una coppia storica può condurre vita sessuale
distinta. E alla luce del sole naturalmente. Ciò che per noi è
infedeltà, quello che qui crea scandalo, in alcuni paesi è invece
prassi consolidata. Il tradimento è una figura retorica, non conta
l’età, tanto per l’uomo che per la donna. Gli hanno pure
cambiato nome, si legge “Anfibologia”.
lunedì 31 marzo 2014
domenica 30 marzo 2014
"Umidità del 75% due (senza virgole)" di Gaetano Altopiano
Passo per stadi successivi in un crescendo. Mi arrovello mi contorco mi sprimaccio. Prima la Nostalgia poi la Malinconia. Niente. Solo caffè. Alle Nove (ora legale) faccio il punto. Tristezza e Angoscia a questo rischio di approdare ed è la fine. Poi per fortuna scava scava eccola qui “Saudade” è quello che cercavo. Provare un sentimento infatti mica bastava a fare di me un sentimentale ma occorreva che io ne provassi di un certo tipo. “Saudade” è la condizione perfetta. Viene dal portoghese e indica una forma di malinconia affine alla nostalgia. Approssimativamente struggimento o tristezza di un ricordo felice. Intraducibile. Tabucchi lo spiega come un senso di nostalgia legato al ricordo del passato ma anche alla speranza del futuro. Un avviso di rimborso IVA in sostanza.
sabato 29 marzo 2014
"Ivalo" di Gaetano Altopiano
Dal nord della Finlandia mio figlio mi scrive: “Qui, papà, ogni cosa incute rispetto, la neve, l’uniformità, il silenzio. Qui ascolti il tuo corpo come non puoi in nessun altra parte del mondo. E’ un luogo in cui uomo e natura vivono in quell’armonia che noi abbiamo definitivamente perduto. Riesci a comprendere termini di cui non capivi il vero significato: enormità, per esempio. Ma ho nostalgia di casa.” Anche Persepoli conobbe la grandezza, eppure non fu mai una vera e propria residenza. Scalinate, pavimenti, rinvenuti come se mai fossero stati usati. Fu costruita solo per procurare spavento.
venerdì 28 marzo 2014
"Maiorca" di Gaetano Altopiano
Pranayama è il controllo del respiro. Attraverso la pratica continua del Pranayama le vibrazioni del respiro sono messe a tacere e anche la mente allora diviene del tutto silenziosa: questa è la condizione del “nirvana”. Lunghe inspirazioni, profonde espirazioni preparano lo Yogi. Apnea e ritenzione del respiro. Giù. Maiorca Enzo, siracusano, classe ‘31, Jacques Mayol l’uomo-delfino, Umberto Pelizzari -131 mt nel 2001. Quello che fa impressione a un certo punto è la tecnica di incameramento dell’aria. Un rantolo incessante, sovrumano, come voler bere tutta l’aria del mondo. Poi, l’uomo accede all’ascesi.
giovedì 27 marzo 2014
"Cul de sac 2" di Gaetano Altopiano
Vado dal Magistrato ‘stavolta. Basta. Un argomento che è praticamente un tabù seppure se ne conoscano di peggiori, eccome, qualcosa di cui non parla nessuno solo per paura delle possibili ritorsioni. Denuncio la violenza dei messi comunali, degli ufficiali giudiziari e dei vigili ausiliari. La crudeltà gratuita dei “notificatori” insomma (di ingiunzioni di pagamento, cartelle esattoriali) impiegatucci convinti di essere inquirenti, sub-specie di un corpo militare che in più, ecco il dramma, hanno la proprietà del tuo campanello. Tutte le volte che vogliono, chiaro? Conoscono la tua casa meglio della Gestapo e della Stasi. Ma bussano alla porta (sono loro) e uno, invece, mi fa: tutto a posto? Così, soltanto questo. Io non ci credo, penso sia un trucco, dopo un minuto nondimeno rispondo: tutto a posto, grazie. Ma non apro. Una soffiata? Mi hanno venduto? Mia moglie mi fa segno di stare zitto adesso. Aspettiamo.
mercoledì 26 marzo 2014
martedì 25 marzo 2014
"Tansumanisti, umanisti e pezzi di merda" di Gaetano Altopiano
I trans-umanisti sperano di sconfiggere la malattia e la morte. Sostengono che un giorno l’intelligenza artificiale soppianterà quella umana. Gli umanisti, al contrario, ritengono che la morte non possa essere sconfitta e non credono che l’intelligenza artificiale possa soppiantare quella umana. I pezzi di merda, invece, i potenti e le banche, odiano la signora Le Pen e gli antieuropeisti convinti.
"A tre centimetri" do Gaetano Altopiano
Dovrei spiegare con parole mie le parole di un altro. Niente di speciale, in fondo, se solo queste fossero comprensibili. Ma non lo sono. Giurare, non posso giurare sia colpa sua, magari sono io che a un certo punto mi distraggo e perdo il filo. Resta il fatto, però, che non posso spiegarle. Non so proprio che abbia detto e in questo istante (quello dopo, veramente) vedo sfumare l’ennesima buona occasione di una vita: imparare il giapponese da un tedesco.
lunedì 24 marzo 2014
domenica 23 marzo 2014
"Umidità del 75%" di Gaetano Altopiano
Dimenticando di esseri fatti quasi completamente d’acqua alcuni sono andati a Bruxelles a discutere il tetto del tre percento. Altri, nei posti più impensati, hanno firmato assegni pur sapendo di non poterli onorare e altri ancora, magari, hanno sperato di farla franca per qualche motivo che non fosse la quantità d’acqua detenuta dal loro interlocutore. Dovremmo stare attentissimi a cose come “l’umidità complessiva di un corpo” piuttosto che imprecare solo per le artriti ricorrenti o il risveglio di vecchi traumi che per certo sappiamo dipendere da questo e dalle sue variazioni. Considerare l’acqua responsabile anche della capacità dell’organo del pensiero. La storia universale, le invenzioni, 'l’ominazione' addirittura, dettate non dall’intelligenza, ma dall’umidità che ogni essere umano ha contenuto.
sabato 22 marzo 2014
"Un po' di febbre" di Gaetano Altopiano
Permane uno stato di leggero abbandono. Pre-abbandono, secondo i figli suoi. Una febbricola che dura da settimane (mesi per l’esattezza), che non è nulla di definitivo dicono i medici, ma dalla quale intanto non riesce a venire fuori. La propria volontà. Cosa sarebbe? Intanto non si decide a muoversi. Anche gli sforzi sono inutili, ormai non sono sforzi veri: ogni cosa porta con sé un declino che non matura. Non vecchiaia conclamata, ma ciò che era sul punto di farsi e non si fece. Un mancamento incipiente, lo svenimento di una che cadde ma mai e poi mai toccò la terra.
venerdì 21 marzo 2014
"Parole nell'universo" di Gaetano Altopiano
Non so più nemmeno quando è stato, magari me lo sto solo inventando, ma ricordo di avere letto che le parole, una volta espresse, non si esauriscono così nel nulla come fossero aria. Sono effettivi spostamenti di particelle e le onde attraverso le quali si propagano le aiuterebbero a esistere all’infinito, per cui, qualcuno, e davvero non saprei dire quando questo sia successo, ha dichiarato che ognuna di loro in teoria potrebbe essere rintracciata se l’uomo fosse già in grado di viaggiare nell’Universo. Un numero che ha dell’inverosimile. Il cui solo pensiero potrebbe condurre alla follia.
giovedì 20 marzo 2014
"Cric-cric" di Gartano Altopiano
“Tu hai il dono della sintesi,” dice il figlio al padre, “ma altri sviluppano i tuoi concetti rendendoli comprensibili”. La mamma. Verissimo.
mercoledì 19 marzo 2014
"Cul de sac" di Gaetano Altopiano
La mancanza di alternative è una pessima condizione.
Una delle peggiori. Direi, anzi, “la condizione” per eccellenza,
tanto è determinante. Trovarsi in un cul de
sac e non aver via d’uscita è un fatto.
Terribile, ma fondamentale (salvo le dovute eccezioni).
L’impossibilità di operare una scelta, infatti, per quanto sia
vissuta come violenza e dopo lo choc iniziale, ha per la coscienza
effetti terapeutici: si accettano i cambiamenti senza il fastidio
degli accessori. Sensi di colpa, dolore, diarrea del viaggiatore.
Diciamolo pure: si diventa “radicali”.
martedì 18 marzo 2014
"Repetita iuvant" di Gaetano Altopiano
“Niente riesce senza fatica. I fiori sbocciano e
gli uccelli arrivano al momento giusto solo dopo molte ore di
preparazione”. Viktor Sklovskij, L’energia dell’errore.
“Purtroppo vale anche in Economia.” Gaetano Altopiano, Il cric.
“Purtroppo vale anche in Economia.” Gaetano Altopiano, Il cric.
lunedì 17 marzo 2014
"Satelliti spia" di Gaetano Altopiano
Il contrario della partenza è l’arrivo. Quindi, arrivo uguale non-partenza. Il contrario della non-partenza, però, non dovrebbe essere l’arrivo ma il non-arrivo. Ed è così difatti. La non-partenza è una mancata partenza (altra categoria) e non ha come contrario l’effetto opposto che invece avrebbe una partenza vera, ossia l’arrivo. Dobbiamo credere, allora, che in tempi come questi e con satelliti in grado di rintracciare uno spillo caduto dalla tasca di un coglione qualsiasi nel centro di Londra all’una del pomeriggio e con visibilità zero, veramente non si possa rintracciare il volo Kuala-Lumpur / Pechino? O appartiene, il caso, alla categoria non-partenza – non-arrivo? Guardate bene negli Hangar.
domenica 16 marzo 2014
"Non ho sorelle" di Gaetano Altopiano
Sveltamente, ci facciamo una sega sotto la doccia (è un vizio degli occidentali). Mai e poi mai, però, ci sogneremmo di pensare a nostra sorella. L’incesto ci ripugna esattamente come ci farebbe schifo mangiare i nostri simili. Deriva dall’identità di odore (feromoni) dei consanguinei che in natura, per evitare danni alla prole, serve a scoraggiare il maschio indirizzandolo verso altre “femmine in estro”. Nella società umana assunto a comportamento, oggi a tabù. Per me, poi, proprio impossibile: non ho sorelle.
sabato 15 marzo 2014
"Monetary politics" di Gaetano Altopiano
Leggo con piacere, sul Foglio.it, l’articolo di Mattia Ferraresi che dice “il mondo si regge ancora sul dollaro, altro che crisi americana”. Con piacere ancora maggiore, forse merito del secondo caffè, leggo subito dopo la notizia più interessante: la FED usa con troppa disinvoltura politiche monetarie non convenzionali per sostenere la crescita. Ovvero, stampa più dollari di quelli che potrebbe, aggiungo io. E meno male: qualcuno piscia ancora in culo alle convenzioni. Coraggio fratelli. Abbiamo qualche speranza di salvezza.
venerdì 14 marzo 2014
giovedì 13 marzo 2014
"Sumo" di Gaetano Altopiano
Che nessuno si permetta di criticare la nostra Boxe, insegnarci a fare a pugni, lo sappiamo fare benissimo. La teoria del pugilato vive da sempre dentro il sangue nostro e non c’è uno qui che non riesca a azzeccare un gancio, a centrare un montante o a schivare, svirgolando, un assalto. Il ring è la nostra vita, come il Sumo per esempio per i giapponesi, e suono di campana-voce d’arbitro-incitamento di pubblico sono musica per le nostre orecchie, che credete, questo lo sanno in tutto il mondo, ‘sta cosa qui, e ci temono. Altra cosa che sappiamo fare bene sono i dolci: cannoli, pastareale, bignè, ma pure ottima cioccolata (nel ragusano). Non abbiamo proprio nulla da imparare, nessuno venga a contestare la nostra Pasticceria. Capita anche che i ragazzi, qui, diventino boxeurs e pasticceri al tempo stesso. Il massimo, per le famiglie autoctone. E neanche tanto raro.
mercoledì 12 marzo 2014
"Autocritica" di Gaetano Altopiano
Era un tale bugiardo che non riusciva e essere
sincero con nessuno, nemmeno con se stesso. Si mentiva. Quello che è
tecnicamente impossibile gli riusciva, e in questo era davvero bravo:
si dava appuntamenti a cui non andava, dicendosi di non aver potuto,
faceva programmi che non rispettava, inventandosi scuse che lo
convincessero, non ammetteva di avere sbagliato, se capitava,
negandosi all’autocritica persino nella profonda intimità del
cuore. Devo scappare, si diceva, e inventava impegni che sapeva
benissimo di non avere. “Io non ho mai avuto la cultura del
risparmio, né ho mai confidato nel futuro” disse una sera, “per
questo sono diventato quello che sono”. E quella volta, l’unica
che ricordi, per una volta mi sembrò dire il vero. Uscì dal bar e
si allontanò a passo veloce. Rimasi a bere ancora un minuto e lo
vidi scomparire tra le folla: “per questo sono diventato quello che
sono”. Cioè?
martedì 11 marzo 2014
"224" di Gaetano Altopiano
Signorine che sanno star ferme se ne incontrano.
Eccome. Immobili addirittura, a fissare il paesaggio attraverso il
finestrino di un autobus (di solito con un angolo di 45 gradi). Tre
minuti esatti di trance. Certe
volte anche quattro. Cosa passa loro per la testa non è affatto un
mistero, basta guardare bene alcuni particolari: l’attaccatura dei
capelli, la punta delle orecchie, se il naso presenta il tipico
rossore da raffreddamento. Non vogliono impressionare nessuno. Solo,
staccarsi dal mondo. E infatti alla fine ci riescono sempre.
Ma come cazzo fanno?
Ma come cazzo fanno?
lunedì 10 marzo 2014
"Pietre e fiori" di Gaetano Altopiano
Il culto dei megaliti non si è mai interrotto. Non del tutto, insomma. Partendo dall’Età del bronzo, fino a “2001 Odissea nello spazio” e ai giorni nostri, gli esempi si susseguono e un po’ dovunque trovate monoliti da adorare. Persino T.S. Eliot amava il granito, e, nella “Terra desolata”, chiama i lettori “all’ombra della roccia rossa”, dove gli mostrerà cosa diversa dalla loro ombra (Il seppellimento dei morti). E pure io, per vostra informazione, ho un debole per la pietra: vivo sulle pendici di un monolito naturale di cui col tempo non posso fare a meno. Lo chiamano Dente di Polifemo o La Rocca, un grande blocco di calcare visibile già da chilometri di distanza. Sul quale cresce, per vostra ulteriore informazione, anche una pianta molto rara: l’Iris dal gambo corto.
domenica 9 marzo 2014
"Votate" di Gaetano Altopiano
Ho deciso di scendere in campo: entro in politica.
Organizzo una vera protesta, un movimento in grande stile con
raccolta di firme e tutto quanto. Restaurazione. Monarchia e Spirito
di patate. Questo vogliamo. Amici, parenti, colleghi, nostalgici
tutti d’Italia, aggregatevi. Programma sintetico e onesto. Articolo
1: ritorno alla giovinezza. Articolo 2: un Re. Ma soprattutto niente
vecchiume, questo è il bello, soltanto milioni e milioni di
adolescenti che ridono per niente.
"Una possibile conclusione" di Gaetano Altopiano
E’ naturale che le minoranze vivano in sofferenza, non hanno strumenti se non attraverso la maggioranza. E’ inevitabile che ne cerchino l’alleanza, la protezione e la stima: la loro voce passa solo per mezzo di quella. E i casi in cui si ricorre a violenza, ci si ostina all’isolamento, non disattendono questa regola ma, anzi, sono l’esempio più esasperato del tentativo di far sentire le proprie ragioni e di raggiungere quel compromesso. Questo, però, inevitabilmente, conduce solo a una possibile conclusione: la dipendenza di una unità da uno stato generale, qualunque siano le ragioni, implica cessazione del suo stato precedente, già soltanto per definizione. Il Singolo diventa Generale, e non importa se è per desiderio o per necessità. Se le minoranze, allora, non sono quello che sono se non attraverso la maggioranza, cui giustamente aspirano, le minoranze in realtà non esisterebbero se non come ex-minoranze o minoranze latenti (silenziose).
sabato 8 marzo 2014
"Problemi di competenza" di Gaetano Altopiano
Nella Società del futuro
(2214 d.C.) le Nazioni che non sapranno garantire lavoro e assistenza sociale a
ogni singolo cittadino, provocandone l’emigrazione, saranno accusate di
genocidio. Gli Stati che faranno ancora pagare servizi indispensabili come il sanitario,
la corrente elettrica, il telefono, i trasporti, l’istruzione, l’informazione
pubblica, deferiti per tortura di massa. I Paesi che non controlleranno
direttamente banche, holding assicurative, grandi gruppi azionari, lasciando a
questi libero arbitrio, processati per crimini contro l’umanità. Il problema:
quale sarà il tribunale competente?
"Fenomenologia dello spionaggio" Di Gaetano Altopiano
Certezze incrollabili mi
suggeriscono che una certa Organizzazione cospiri alle nostre spalle. Basta
salire in autobus, prendere il giornale o anche entrare in un Bar: occhi che ci
scrutano, discorsi che si interrompono, sempre quell’ammiccare e quei mezzi
sorrisi carichi di ambiguità. Ma cosa vogliono? Perché guardano di continuo?
Cosa si dicono sottovoce? A volte mi controllo la giacca, scuoto i pantaloni,
mi guardo nel primo specchio cercando qualcosa che magari possa non andare. La
cravatta, un ciuffo di capelli, un foruncolo spuntato all’improvviso. Ma è
tutto a posto. E allora? Esco dalla toilette e capisco: sono spioni.
Informatori prezzolati. Infami. E sono ovunque. Non sono pazzo, che credete, ma
sano, sanissimo e ben piantato per terra. Svolgo una professione ordinaria, ho
moglie, figli, e vivo a Roma (la vecchia capitale, prima del colpo di stato
militare). Quartiere ex-Prenestino.
giovedì 6 marzo 2014
mercoledì 5 marzo 2014
"30/40 secondi dopo" di Gaetano Altopiano
Nasce da noi la nuova mania
che svuoterà palestre e parchi pubblici di mezza Europa. Parola. Basta tapis
roulant, fitwalking o cazzo di maratona, problemi di parcheggio, pioggia,
incontri indesiderati. Restituiamo discrezione e dignità a noi stessi e a ogni
tinello e a ogni cucina la giusta utilità. Provateci anche voi da casa, amici: spalle
al muro, occhi chiusi, petto in fuori, trattenere il fiato. Sospendere
l’attività respiratoria. Passato lo spavento, circa 30/40 secondi dopo (non
preoccupatevi, è normale), si entra nella fase due, voi resistete. Tutto vi si
rivela tra il secondo e il terzo minuto: modificazione dello stato emotivo,
visioni, sintomi di abbandono pre-sessuale. Superlativo. Chi sopravvive
riferisce qualcosa a metà tra la rottura del muro del suono, una pasticca di
crack e la notizia di un condono fiscale.
"Teoria della massa bugiarda" di Gaetano Altopiano
Qualcosa (non so bene che cosa) mi spinge a credere che il mondo sia pieno di traditori. Sarà perché mi sento debole? Perché più vado avanti più non ho voglia di reagire? Ma gli altri sono instancabili, determinati nella menzogna, irremovibili nel raggiro. Gli affari sono affari, ogni centimetro di terra, ogni centesimo, ogni straccetto vale oro.
martedì 4 marzo 2014
lunedì 3 marzo 2014
"Dottor Patera" di Gaetano Altopiano
Quando sentì la mano scenderle lungo la schiena, secondo programma, provò a riconoscere di chi fosse. L’esperimento si chiamava Esplorazione: individuare al contatto l’Esploratore ma ricordarsi, così, anche di quando fosse stata l’ultima volta che qualcuno (che non fosse lei stessa) aveva toccato quel tratto di corpo. Non le veniva in mente nessuno. Né nomi, né facce. La mano, poi, era irriconoscibile. Quello che le sovvenne invece, stranamente, fu il nome del medico che le curava l’asma da bambina: Baldo Patera.
domenica 2 marzo 2014
"Ci sono domande?" di Gaetano Altopiano
La mancanza di idee spesso si accompagna a una mancanza di zuccheri. Ipoglicemia uguale Ipoinventiva. Più o meno. Come la mancanza di volontà: è noto sia generata dalla mancanza di calorie (proteine, vitamine, carboidrati). I contrari, dunque, se è vero, dovrebbe dare slancio e intelligenza. Sembra perfetto. Eppure, l’asino che il signor Franco ha fotografato per nostro piacere, nonostante riceva giornalmente il giusto apporto di entrambi, non brilla certo né per l’una né per l’altra cosa. Qualcuno ha qualche domanda?
sabato 1 marzo 2014
"Attenzioni" di Gaetano Altopiano
(chi vuole conoscere il mondo deve conoscerlo nei
particolari, Eraclito)
Pensare solo a se stessi è un’opera monumentale. Gran bella cosa. Introspezione ai massimi livelli, contezza esatta del proprio patrimonio, calcoli infinitesimali che altre occupazioni (dei figli, degli amici, per esempio) purtroppo impedirebbero. La conoscenza del più piccolo dettaglio, anni e anni dietro, chessòio, a un minuscolo neo: vederlo crescere, accudirlo, ungerlo con oli balsamici e sostanze protettive. Nella maturità resecarlo secondo consiglio. Tenerlo in Formalina e adorarlo.
Pensare solo a se stessi è un’opera monumentale. Gran bella cosa. Introspezione ai massimi livelli, contezza esatta del proprio patrimonio, calcoli infinitesimali che altre occupazioni (dei figli, degli amici, per esempio) purtroppo impedirebbero. La conoscenza del più piccolo dettaglio, anni e anni dietro, chessòio, a un minuscolo neo: vederlo crescere, accudirlo, ungerlo con oli balsamici e sostanze protettive. Nella maturità resecarlo secondo consiglio. Tenerlo in Formalina e adorarlo.
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