Era un tale bugiardo che non riusciva e essere
sincero con nessuno, nemmeno con se stesso. Si mentiva. Quello che è
tecnicamente impossibile gli riusciva, e in questo era davvero bravo:
si dava appuntamenti a cui non andava, dicendosi di non aver potuto,
faceva programmi che non rispettava, inventandosi scuse che lo
convincessero, non ammetteva di avere sbagliato, se capitava,
negandosi all’autocritica persino nella profonda intimità del
cuore. Devo scappare, si diceva, e inventava impegni che sapeva
benissimo di non avere. “Io non ho mai avuto la cultura del
risparmio, né ho mai confidato nel futuro” disse una sera, “per
questo sono diventato quello che sono”. E quella volta, l’unica
che ricordi, per una volta mi sembrò dire il vero. Uscì dal bar e
si allontanò a passo veloce. Rimasi a bere ancora un minuto e lo
vidi scomparire tra le folla: “per questo sono diventato quello che
sono”. Cioè?
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