venerdì 30 settembre 2016

A SAIMON di Francesco Gambaro

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ESPRIT DE CONTRADICTION di Gaetano Altopiano








-Irwin: Devi imparare l’arte di contraddire.
Abituati. Sei troppo remissivo.
-Posner: Sì, professore.
No professore.

(Alan Bennett, Gli studenti di storia, Adelphi)

IL CONCETTO C'E' di Francesco Gambaro

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giovedì 29 settembre 2016

mercoledì 28 settembre 2016

LUCERTOLE VOLANTI di Francesco Gambaro

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MIRANDA WARNING di Gaetano Altopiano








Invitato a esprimere il mio parere glisso scientemente e, poiché di rado dico veramente quello che penso, specie davanti a una platea che potrebbe fraintendere (la maggior parte), mi limito a una mitragliata di sì, no, dovremmo, magari, forse, hai ragione. Senza prendere impegni precisi. Mi adagio cioè sulla coltre distesa appositamente per me da impagabili luoghi comuni che tengo di scorta: una vera comodità. “Lei ha il diritto di rimanere in silenzio. Qualsiasi cosa dirà potrà essere usata contro di lei in tribunale. Ha diritto ad un avvocato. Se non può permettersene uno, gliene verrà assegnato uno d’ufficio.” *

*(Formula coniata in America chiamata Miranda Warning a seguito del caso Ernesto Arturo Miranda. Flagstaff, Arizona, 1963)

martedì 27 settembre 2016

lunedì 26 settembre 2016

domenica 25 settembre 2016

LA VERITA’ DELL’ECONOMIST di Gaetano Altopiano









C’è qualcosa di meraviglioso nella post verità, per quanto ne strumentalizzi l’Economist (vedi editoriale su Donald Trump). Ed è ogni possibilità. Incluse le 2 seguenti: l’Economist scrive la verità, l’Economist non scrive la verità. Ma abituati come siamo a sentire il mondo solo attraverso una sua spiegazione (fatta dagli altri, Economist compreso) abbiamo disallenato il nostro acume a sorbircelo a nostro piacimento. Senza speciose mediazioni. Perciò Carlo Verdone non avrà mai un profilo identico a Kevin Spacey e non ci sarà verso che Vibo Valentia si sposti di un grado da dove l’hanno piantata. Soltanto perché Carlo Verdone ha una conformazione facciale diversa da quella di Kevin Spacey e Vibo si trova a 38,666667 di latitudine nord e 16.1 di longitudine est e non altrove. Questo fino a quando l’Economist non deciderà il contrario, chiaramente.  

SEMAFORI 1 di Francesco Gambaro




Ho visto che mi guardava. 5 secondi prima del verde ha tirato fuori la lingua ballerina. Gesù, da quanto non mi capitava.

sabato 24 settembre 2016

COMITATO PER IL SI' E PER IL NO DEL REFERENDUM COSTITUZIONALE di Francesco Gambaro




La Costituzione si tocca. Se non sa toccarsi bisogna, dolcemente, aiutarla a toccarsi.


MIO CERASELLO, FOGLIETTO MIO di Gaetano Altopiano







Si racconta che uomini di grande intelligenza, Albert Einstein per esempio, o Franz Kafka, nella vita privata siano stati odiosi e insopportabili. Come se lo sforzo intellettuale che erano in grado di produrre li esaurisse a tal punto che, una volta tornati a casa - di fronte a problemi obiettivi che non erano più la Teoria della relatività o Il processo -, fossero completamente svuotati anche del neurone più coglione. Più realisticamente, incapaci di essere ironici, ancor prima che con gli altri, con le proprie convinzioni. Deludente, per quanti sono convinti che una grandezza sia grandezza a ogni “latitudine”. La conferma, invece, per tutti gli smaliziati sicuri che la piccineria umana alla fine non risparmia nessuno. Anche un giornale come Il Foglio, aggiungo io. Che pure consideravo uno dei pochi che ancora si salvassero dall’essere nient’altro che combustibile per camino. Carta da sarde. La sua campagna antiGrillo - antiRaggi - antiCinquestelle è identica a quella di molti altri squallidi quotidiani e mi ha cacato il cazzo per quanto è diventata martellante. Ancor più perché vorrebbe passare per campagna ammaliante senza esserlo minimamente. E questo perché? Perché manca la materia prima. Manca il “caso”, caro Cerasa, che non è la scelta politica Raggi né la tua conoscenza della retorica editoriale, ma il suo oggetto: l’Olimpiade. Della quale non frega più niente a nessuno. Stai sicuro. Hai voglia di pestare, quando persino il coito per milioni di ragazzi avviene solo tramite Snapchat. Ma quale Olimpiade: ti rendi conto che il 1960 è passato da 57 anni? Salvati almeno tu, mio Cerasello, Foglietto mio.  

LA FRAFFRALLA di Francesco Gambaro

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venerdì 23 settembre 2016

NOVITA’ PARTICOLARMENTE EQUIVOCHE di Gaetano Altopiano


Di fronte a una novità sono sempre stato diffidente. Mi ci vuole un periodo di rodaggio prima, ma alla fine, almeno nel cinquanta per cento dei casi, diventata normalità accetto più o meno volentieri l’intrusione. Il problema però si ripropone nel momento in cui la novità matura perlappunto in normalità: non è che con questa me la faccia tanto alla grande. Anche lì mi occorre qualcosa, un aiutino, come staccare ogni tanto per poterla sopportare o bere un goccetto magari. E in generale mi abituo. Fino a quando non decade definitivamente (e felicemente) in routine. Quella è il mio accomodamento ideale. E’ il momento in cui comincio a sentirmi davvero bene. Oggi più che mai, dato che il nuovo mi si presenta in modo specialmente equivoco.


INTRAMOENIA (William Carlos Williams) di Francesco Gambaro

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giovedì 22 settembre 2016

CINISMO SERIALE 2 di Gaetano Altopiano









Non capisco perché nel 2012 fu il presidente del consiglio Monti a decidere per la non candidatura di Roma alle olimpiadi (col plauso dell’intero governo, di tutto il PD e di tutti gli italiani che fossero “responsabili”) e l’allora sindaco Alemanno dovette subire senza poter replicare, mentre oggi decidere spetta alla sindaca Raggi (tacciata per il suo no di pressappochismo persino dagli insospettabili) e l’attuale Presidente del consiglio non interviene manco per il cazzo. Come funziona esattamente? 

SAI CARO SIGNORE di Francesco Gambaro

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mercoledì 21 settembre 2016

21 SETTEMBRE (a Andrea Marcenaro) di Francesco Gambaro


nessuno, nemmeno ucciodebortoli, ci farà forse saltare l'autunno ma ci farà finalmente saltare le olimpiadi stocazzo di 21 settembre

L’IMPROBABILE BALDI di Gaetano Altopiano






Riuscendo a mantenere un certo distacco (piuttosto difficile, in verità) potrà anche non accadere. Ma non è detto. In caso contrario, però, sarà inevitabile correre un rischio che era impossibile da prevedere. E uno non da poco. La possibilità di dover riconsiderare quanto fino a prima di finire questo racconto consideravate logico. Come spiegare la scena finale, quella in cui Baldi, tornato indietro, fuori di sé tira dalla giacca un mucchio di banconote consegnandole senza una vera ragione alla signora che aveva conosciuto poco prima in una panchina? “L’improbabile Baldi”, Juan Carlos Onetti.


PALERMO? ESTO ES QUE' di Francesco Gambaro

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martedì 20 settembre 2016

STORIE DEL SIGNOR JFK (48) di Francesco Gambaro





Di notte, JFK usa la forza quando si tratta di rientrare in casa. Supponendo che il muro accanto la porta sia la porta stessa, usa le chiavi prima come trapanino eccentrico, poi come grimaldello. Fattostà che le chiavi non cavano un buco che è un buco. JFK allora gonfia i muscoli, prende la rincorsa, colpisce e scolpisce la spalla. Prima la sinistra, non essendo un destrorso. Ma anche la destra. Prova a pugni a calci, disossa piedi mani. Sbuffa. Riflette: eppure ci devo riuscire. Quando finalmente pensa di usare la testa, il muro va in frantumi. Dal varco, un tuffo e a letto.

lunedì 19 settembre 2016

SE DICO DRGA PROAC di Gaetano Altopiano









Se dico “noi siamo amici” o “adesso vado a cena” ho fornito un esempio dell’ordinario etico e fonetico del mio linguaggio: io e te abbiamo un legame, tra poco andrò a mangiare. Frasi compiute che suonano familiari. Se dico invece “drga proac” o “dttta assd ghal”, ho dato un esempio del suo straordinario, che vive senza alcuna apparente regola fissa: il suono non sarà riconosciuto e il mio interlocutore non capirà quello che voglio dire. Nessuno, però, può stabilire fino a che punto questa differenza sia vera. Nessuno può affermare con certezza che solo un’espressione eticamente e foneticamente ordinata abbia un senso mentre una disordinata non ne ha, tranne che per la conoscenza che in atto ha del proprio linguaggio (escludendo la lingua straniera, perché “fuori di noi” e per la quale vale un discorso a parte). Muovendo allora dalla constatazione che, al di là del motivo per cui è formulata, ogni frase comprensibile è preceduta dalla ricerca delle parole adatte disponibili (in archivio) non c’è ragione di pensare che per le frasi incomprensibili debba accadere diversamente. Queste sono dentro di noi esattamente come le comprensibili, sono, come quelle, in archivio e frutto della medesima combinazione musicale: in generale, vocale + consonante + suono. Sono frasi “possibili” di cui però non conosciamo ancora il significato, o a cui non ne abbiamo ancora assegnato uno. Lo dimostra il fatto che la velocità di elaborazione della parola (frase) compiuta e significante è identica alla velocità di elaborazione di quella che sembra inarticolata e insignificante. Il cervello non impiega più tempo per concretizzare una frase come “noi siamo amici” di quanto non ne impieghi per la frase “drga proac”. Questo, ovviamente, perché conosce la frase noi siamo amici non meno di come conosce la frase drga proac. 

GOODNIGHT OTHER FRIENDS di Francesco Gambaro

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domenica 18 settembre 2016

SE VOLETE RIPETO TUTTO A MEMORIA di Gaetano Altopiano





E’ la notte di venerdì. Mi addormento. Sogno: “La poesia, poi, sarebbe bene saperne a memoria una certa quantità. Ho notato che fra i più giovani critici letterari, anche fra quelli, pochi, che si occupano di poesia, quasi nessuno sa a memoria un po’ di versi. Se la poesia italiana tecnicamente oggi è ridotta così male, è anche perché i nuovi poeti non sanno a memoria nessuna poesia né classica né moderna e quindi non hanno mai acquisito un sufficiente senso della forma, della misura, né della trasgressione consapevole.” La mattina del sabato, apro il giornale e sfoglio. A un certo punto leggo: “La poesia, poi, sarebbe bene saperne a memoria una certa quantità. Ho notato che fra i più giovani critici letterari, anche fra quelli, pochi, che si occupano di poesia, quasi nessuno sa a memoria un po’ di versi. Se la poesia italiana tecnicamente oggi è ridotta così male, è anche perché i nuovi poeti non sanno a memoria nessuna poesia né classica né moderna e quindi non hanno mai acquisito un sufficiente senso della forma, della misura, né della trasgressione consapevole.” (Alfonso Berardinelli).   

ALTRI INCIPIT (Marco Missiroli) di Francesco Gambaro

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sabato 17 settembre 2016

DUE TRE QUATTRO, SPAROLE di Gaetano Altopiano






Traduttore di Google dal russo all’italiano: “Ci sono i genitori che vogliono crescere un responsabile, indipendente, figli di successo. E ci sono i genitori, con l’obiettivo di controllo totale su il bambino, e come ha intenzione di crescere e non così importante, la cosa principale non è di morire senza guinzaglio.”

Ma va suca. 

COGLIONI (12) di Francesco Gambaro

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venerdì 16 settembre 2016

NEVELSON di Francesco Gambaro

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RELAZIONI (SOLO APPARENTEMENTE) SENZA IMPORTANZA di Gaetano Altopiano







Nella pancia di un animale puoi trovare di tutto. Si dice che in quella di un pesce siano stati trovati10 bulloni completi di dado serrati con chiave dinamometrica. Lo stesso vale per un uccello dentro il cui stomaco fu trovato un uccello con dentro un uccello con dentro una bottiglia di plastica al cui interno c’erano 4 uova. Nel corpo di un serpentello fu trovata una bambola, e, perfettamente intatto, nello stomaco della bambola un altro serpente. Ma anche nella sezione di un cadavere umano, aperto lo stomaco, la sorpresa fu enorme, l’anno 2015: rinvenuta una mazzetta di banconote da venti. E’ spontaneo porsi delle domande. Che pesce era? Che uccello era? Che tipo di serpente era? Ma soprattutto, che mestiere faceva lo zio della moglie dell’uomo?

LA TERZA LUNA di Francesco Gambaro

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giovedì 15 settembre 2016

LUOGHI DI SERIE C di Gaetano Altopiano







Non c’è una figura professionale che sia slegata dal luogo dove viene esercitata. Il mestiere del professore di filosofia, ad esempio, così come il mestiere del giornalista, altro esempio, esistono esclusivamente per mera comodità semantica. Esiste invece il professore di filosofia di Houston e il professore di filosofia di Prizzi, il giornalista del Corriere della Sera e il giornalista del microblog di Polignano a Mare, che svolgono, obiettivamente, mestieri completamente diversi. Lo stesso vale per ogni altra categoria sociale: casalinghe, autisti dell’autobus, impiegati del catasto o studenti universitari. Pertanto definizioni come Hipster o Yuccie, con buona pace dei nostri ragazzi che scolpiscono le loro barbe e hanno idee brillanti, non hanno alcun senso in luoghi tanto fuori dal mondo come Palermo. Non definiscono la loro categoria sociale.

NERO di Francesco Gambaro

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mercoledì 14 settembre 2016

ULTIMO BAGNO di Francesco Gambaro




Una figlia che le piace ivan graziani, ti piace e non ti piace. Una figlia che ha 29 anni e ne pensa 29, ti piace e non ti piace. Una figlia più grande di te, ti piace e non ti piace. Una figlia che le dici hai l’alito cattivo, una figlia che ti dice hai l’alito cattivo, ti piace e non ti piace. Una figlia che non viene da te e tu non vai da lei, ti piace e non ti piace. Una figlia che si fa crescere la barba, ti piace e non ti piace. Una figlia che ti dice tu non sei mio padre, e nemmeno mia madre, ti piace e non ti piace. Una figlia che nuota come un Labrador, che ti saluta alzando una zampa, che dalla spiaggia non si vede.

LA FINTA POESIA E’ UN REATO AMMINISTRATIVO di Gaetano Altopiano




Il mio disgusto nei confronti dell’incompetenza oggi tocca davvero il fondo. E’ inaccettabile che una materia delicata come la poesia possa essere maneggiata con simile disinvoltura. Ma chi autorizza la pubblicazione di certe bestialità ? Signori. Qui si parla di migliaia di giovani lettori che vengono tragicamente deviati dalla cialtroneria di alcuni dilettanti: che scrivono, pubblicano, diffondono materiale senza preventiva dimostrazione del possesso dei requisiti. Un danno incalcolabile, in termini di potenziale estetico di un paese. Del nostro, in modo particolare. Ognuno che sia dalla mia, faccia il possibile perché vengano evitati simili scempi. Si istituisca il delitto poetico come reato amministrativo.

martedì 13 settembre 2016

ALTRI INCIPIT (Alda Pane) di Francesco Gambaro



“ Chi è Alda Pane? E' donna? Dalla voce a telefono penso di sì.” Roberto Di Marco

La nicchia è un frutto di una razza antica.
Un piccolo scavo sulla terra, allineato a tanti altri piccoli scavi sulla terra.
Preserva, perdura, salva dalla stessa saggezza ciò che è antico.
Solo lo sguardo incerto e lontano di chi vive reietto, fuori dal villaggio, in balia di una zattera sul fiume, non distingue le case dalle tombe.
Crede però che l'abitante sappia invece se dentro la sua nicchia è vivo o morto.”

Alda Pane, “SCATOLE ovvero Parole in otto spigoli”, Nuova Ipsa Editore, 2006

ALTRI INCIPIT (Alda Pane) di Francesco Gambaro



“ Chi è Alda Pane? E' donna? Dalla voce a telefono penso di sì.” Roberto Di Marco

La nicchia è un frutto di una razza antica.
Un piccolo scavo sulla terra, allineato a tanti altri piccoli scavi sulla terra.
Preserva, perdura, salva dalla stessa saggezza ciò che è antico.
Solo lo sguardo incerto e lontano di chi vive reietto, fuori dal villaggio, in balia di una zattera sul fiume, non distingue le case dalle tombe.
Crede però che l'abitante sappia invece se dentro la sua nicchia è vivo o morto.”

Alda Pane, “SCATOLE ovvero Parole in otto spigoli”, Nuova Ipsa Editore, 2006

lunedì 12 settembre 2016

ACARI di Gaetano Altopiano




Poiché. Annullare la marcatura del tempo: passare uno strofinaccio sul piano cottura di una cucina. Rigenerare la biancheria 1) - Smacchiare un capo spalla 2) - Detergere i denti 3). Avviare una lavatrice e sentirsi ringiovanire. Scuotere il materasso. Strumento: ogni superficie pronta alla storia universale. Per quanto combatti, polvere rigenera polvere, ma. Scontri tra dermatophagoides farinae e pteronyssinus. Poiché. Lottano per sopravvivere all’uomo Altopiano. Nel letto dell’uomo Altopiano. Con quello che giornalmente muore dell’uomo Altopiano.


IL CINEMA E' USTIONE DEGLI OCCHI di Francesco Gambaro

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domenica 11 settembre 2016

L’ESTRANEA 5 (la ristoaperipizzeria) di Gaetano Altopiano


Luogo dove lo smercio di una pietanza - nient’altro che un cibo brutale e indigesto - viene spacciato per culto della celebrazione di un classico da parte di appassionati. Legno e cartone sui tavoli. Plastica. Sedie da10 euro e intonaco grezzo. Libri (menu), dove in compenso una 4 gusti viene inutilmente spiegata scientificamente. Minimalismo maliardo in zone rimaste opprimenti persino dopo ristrutturate. Scomode, fetide e buie. Con tanto di scelta delle farine, dell’impasto o di incredibili condimenti (come se questo cambi qualcosa). Mescita di birre artigianali di sola schiuma ma prezzi da ristorante stellato. Felicemente saldati con la certezza di un tragico epilogo: una nottataccia.

PIPPO SPICUZZA di Francesco Gambaro

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sabato 10 settembre 2016

AVVISO AVVISO di Francesco Gambaro

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AMCELLAZIONE BOVINA di Gaetano Altopiano





Tra tutte le discipline sportive, preferisco il surrealismo e le biografie. Meglio se immaginarie. Seguono macellazione bovina e lombricoltura. Ma molto distaccati. Ecco ora un elenco incompleto dei libri che preferisco: dal 1973 al 2015 i mondiali di corsa campestre non sono mai stati vinti da un italiano, ma due volte da un’italiana (‘73, ‘74) Paola Pigni; nel lancio del giavellotto raggiunti scarsi risultati, d'altronde il 98 e passa metri del ceco Jan Zelezny è imbattuto dal 1996. In merito alla lombricoltura ecco una piccola lista di accorgimenti per un allevamento impeccabile: Autunno a Pechino di Boris Vian - Narrate uomini la vostra storia di Alberto Savinio - I fiori blu di Raymond Queneau - Vite Immaginarie di Marcel Schwob - Pietroburgo di Andrej Belyj – Eccentrici di Geminello Alvi. Ancora dietro i 400 metri e la canoa. Niente per entusiasmo. In merito alla macellazione bovina in merito alla amcellazione bovina, L’energia dell’errore, di Viktor Sklovskij e Fenomenologia della percezione di Maurice Merleau-Ponty.


venerdì 9 settembre 2016

UNA FIAMMA DI SERIE B di Gaetano Altopiano




Una parola che penso qualifichi bene il mio umore è “disappunto”. Soprattutto al mio rientro dal solito appuntamento con questo signore. Lì, il D. tocca le punte più alte. Parlo di quella sensazione d’impotenza mista a delusione che però differisce dalla rabbia conclamata poiché il suo oggetto (in effetti) ancora lascia un certo margine di speranza, tanto da non spingere alla disperazione. In genere è una di quelle sensazioni che si provano solo in momenti particolari e che, pertanto, oltre a non raggiungere mai “temperature pericolose”, viene universalmente riconosciuta essere passeggera. Mai il D., infatti, potrebbe essere cronico. Ma il mio mi pervade da tempo e non accenna a diminuire. Di sicuro per questi appuntamenti che ogni mese ne riaccendono la fiamma. Correggo: la fiammella. 

LA LUCERTOLA LUCE di Francesco Gambaro

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giovedì 8 settembre 2016

mercoledì 7 settembre 2016

UN AMICO SCONOSCIUTO di Gaetano Altopiano









Ho il dubbio che questo signore non sia più quello che conoscevo. E’ ancora un’impressione ma è come se a un certo punto qualcosa fosse intervenuta a determinare il suo trapasso in una personalità diversa. E’ un altro uomo. Possibile cambiare radicalmente, e soprattutto in età tanto adulta? Considerando pura fantasia il monito secondo il quale si cambierebbe ogni 7 anni, c’è però un dato di fatto: gli effetti di quello che siamo sono anche conseguenza dell’effetto esercitato su di noi da ognuno degli altri con cui abbiamo avuto a che fare. Più precisamente, da ogni cosa “di altro” da noi. Noi non siamo solo “le nostre origini” (che non mutano), ma anche la loro mutazione attraverso le influenze che abbiamo subito. Un luogo o una persona potrebbero lasciarci minimamente colpiti ma anche averci segnato seriamente. A lungo andare pure le più innocenti connessioni diventerebbero, in tal senso, pericolo conclamato e l’astinenza dai rapporti umani, l’isolamento e la clausura dovrebbero per conseguenza essere l’unico antidoto che garantisca purezza di sangue. Ma sarà vero? E’ un campo in cui ogni ipotesi è plausibile. Compreso il fatto che io stia sbagliando persona.  

C'ERA IL SEI SETTEMBRE DUE ANNI FA? Di Francesco Gambaro

https://francescogambaro.wordpress.com/2016/09/07/cera-il-sei-settembre-due-anni-fa/

martedì 6 settembre 2016

lunedì 5 settembre 2016

SU FACEBOOK di Francesco Gambaro


Su fb mi stendono le omonimie. Sono amico di rosa luxemburg, amabile e amato trans di piazza sant'oliva, di maria attanasio poetessa pitonessa oggi nonché terragna amica calatina ieri, di rosario trapuntino (esito di una ricerca sulle antiche 1900 Fiat), didi liberto due, ma sarà il figlio di diliberto ebasta. di sergio mattarella, di francesco gambaro non mi si omonima nessuno.

NOTIZIE NON FRESCHISSIME MA IMPORTANTI di Gaetano Altopiano






Virginia Raggi è vittima di un complotto. Gli avversari si sarebbero coalizzati affinché fosse eletta a sindaco di Roma ma all’unico scopo di farla “bruciare” confermandone in modo ufficiale l’inattitudine (magari, meglio, l’inettitudine). Cosa di cui peraltro (la prima) mi sono convinto. Purtroppo per i romani, e non solo, però, non è l’unica cosa che si conferma. C’è molto peggio. Il fatto che ogni partito, di sicuro la maggior parte, ha strategicamente costretto i propri elettori a votare contronatura pur sapendo che questo avrebbe lasciato la città ingovernata (echisenefotte) dimostrando in modo ufficiale così un’attitudine della politica che è ben più costosa: il suo cinismo seriale.


ALTRI INCIPIT (René Daumal) di Francesco Gambaro



I SEZIONATI. Nelle leggende tibetane vi è un mostro singolarmente spaventoso. A leggerne la descrizione, la bocca si riempie di sale. Questa creatura, larva o demonio, in complesso ha un aspetto umano. Da lontano pensereste a un viaggiatore smarrito o a un sonnambulo. Ma si avvicina, e vedete che la testa, le membra e il tronco sono sezionati. I pezzi sono rimasti quasi al loro posto, e fluttuano nell'aria, malamente tenuti insieme da filamenti molto vaghi. Il peggio, l'imperdonabile, è che questo orrore vuol vivere, e che soffre: questi pezzi umani vi vengono incontro, vi chiedono da bere, da mangiare. Ma si prova soltanto paura e infinito disgusto. Si sente come il pericolo di un contagio. Si sente nel fondo di se stessi che si potrebbe diventare una di quelle larve. E, per paura, la si odia.


René Daumal, da I poteri della parola, La vita dei Basili, Adelphi 1968

domenica 4 settembre 2016

STATISTICHE (il bicchiere mezzo pieno) di Gaetano Altopiano







Cose che forse non sapete su Vauxhall e South Lambeth (Londra) ma che sono indicative sulla natura faziosa delle statistiche che vengono redatte. Nel tentativo di promuovere quel mercato immobiliare, vengono diffusi i seguenti numeri: il 47% degli adulti di questa zona è single; il 52% degli abitanti di questa zona ha almeno una laurea; il 68% degli abitanti di questa zona non ha la macchina; l’84% è in affitto; l’età media degli abitanti di questa zona è 33 anni; il 22% degli abitanti di questa zona vive sotto la soglia di povertà e il 57% è nato in UK. Dunque. Facendo appena due conti scopriamo che i dati diffusi danno una visione felice di una zona che sembra sempre più alla moda e in cui ultimamente si trasferiscono politici e uomini d’affari. Uno su due è un inglese rampante, colto (ha anche più di una laurea), emancipato da legami matrimoniali e disponibile, giovane, salutista (va a piedi) e cosmopolita (sempre pronto a lasciare il nido), soltanto uno su quattro ha problemi economici. Praticamente, invece, uno su due è un cittadino britannico vittima del sistema universitario, giovane precario, che non scopa regolarmente e per giunta appiedato, che non ha neanche una casa propria e che, addirittura, rischia di fare parte di una minoranza che nonostante abbia il suo identico potenziale, già misero in verità, non riesce a sbarcare il lunario.

EMMO' di Francesco Gambaro

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sabato 3 settembre 2016

ELOGIO DELLA GIOVINEZZA MEDICA di Gaetano Altopiano

ELOGIO DELLA GIOVINEZZA MEDICA
di Gaetano Altopiano







Una coppia di giovani medici in vacanza. Penso che abbiano 32, 34. Non uno di più. Fanno medicina d’urgenza al pronto soccorso di un ospedale di fuori: una specializzazione come tutte le altre, ma meno redditizia (impossibile avere uno studio privato). Stanno insieme, sono fidanzati, e li penso come a un buon risultato. Li concepisco come una coppia che non avrebbe senso se non fatta da quei due componenti. Sono, l’uno all’altro, complementari, e non scherzo. Non so se è una serata di grazia, ma mi appaiono così belli e intelligenti da lasciarmi senza parole. Non solo conoscono le cose del mestiere, e bene, ma ne parlano in un modo che non mi sarei aspettato da chi è ancora “pieno” di università e di sapienza. A sentirli, sembra di ascoltare medici di altri tempi in altri tempi. Ogni aspetto del loro lavoro ricondurrebbe a un principio panico tanto vicino alla natura e tanto lontano dalla scienza d’oggi da sembrare quasi incredibile: il fatalismo. Ma in una nuova chiave di lettura che assume sempre più consistenza scientifica ai fini delle indagini, delle diagnosi e delle terapie mediche: l’assoluta unicità di ogni essere umano. 

TUSA DUE NOVE d Francesco Gambaro

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venerdì 2 settembre 2016

EUROPA di Gaetano Altopiano

EUROPA di Gaetano Altopiano





Stabilire se caldane, sbalzi d’umore o agitazione che non vuol passare siano conseguenza della menopausa che incalza o di un’estate insolita come questa, è un problema da donne. Io mi occupo d’altro: Gottfried Benn im interview 1956, invecchiare è un problema d’artisti. In tedesco. Non ci capisco niente e infatti, a un certo punto, tolgo pure il sonoro. Mi godo la sua faccia in assoluto silenzio. Quest’uomo, concludo, certificò in via definitiva la teoria fisiognomica o la disintegrò? Non riesco a decidermi dentro tanta emozionante mancanza di qualcosa.

LA PETITE PAUSE DU MATIN di Francesco Gambaro

https://www.youtube.com/watch?v=CP6hhTcpMsI&list=PLdc4oLqj_tOtHvg8EzoEq-pS8dnUk44BZ

giovedì 1 settembre 2016