mercoledì 7 settembre 2016

UN AMICO SCONOSCIUTO di Gaetano Altopiano









Ho il dubbio che questo signore non sia più quello che conoscevo. E’ ancora un’impressione ma è come se a un certo punto qualcosa fosse intervenuta a determinare il suo trapasso in una personalità diversa. E’ un altro uomo. Possibile cambiare radicalmente, e soprattutto in età tanto adulta? Considerando pura fantasia il monito secondo il quale si cambierebbe ogni 7 anni, c’è però un dato di fatto: gli effetti di quello che siamo sono anche conseguenza dell’effetto esercitato su di noi da ognuno degli altri con cui abbiamo avuto a che fare. Più precisamente, da ogni cosa “di altro” da noi. Noi non siamo solo “le nostre origini” (che non mutano), ma anche la loro mutazione attraverso le influenze che abbiamo subito. Un luogo o una persona potrebbero lasciarci minimamente colpiti ma anche averci segnato seriamente. A lungo andare pure le più innocenti connessioni diventerebbero, in tal senso, pericolo conclamato e l’astinenza dai rapporti umani, l’isolamento e la clausura dovrebbero per conseguenza essere l’unico antidoto che garantisca purezza di sangue. Ma sarà vero? E’ un campo in cui ogni ipotesi è plausibile. Compreso il fatto che io stia sbagliando persona.  

Nessun commento:

Posta un commento