giovedì 26 febbraio 2015

"Finanza e filosofia" di Gaetano Altopiano


Seppure Finanza e Filosofia vivano entrambe solo di speculazione, ottenere un beneficio economico attraverso le proprie riflessioni filosofiche è praticamente impossibile. Non c’è coniugazione. Questo perché l’oggetto del loro studio è agli antipodi: la prima ha come obiettivo il guadagno, la seconda studia il pensiero umano: in termini secolari, la perdita per eccellenza.  

"Suicidarsi oggi" di Francesco Gambaro

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mercoledì 25 febbraio 2015

"Il primo bacio dell'umanità" di Gaetano Altopiano

In base a quale criterio, vista la totale mancanza di comprensione dell’”altro” , l’assoluta ignoranza riguardo cose come slancio affettivo, senso di riconoscenza, gratitudine, solidarietà, per non parlare dell’oggettiva  incapacità di poter conoscere ancora l’anatomia umana e tanto meno gli effetti del e sul suo sistema nervoso, un uomo che a malapena riusciva a scalfire una pietra nel tentativo di realizzarne un’arma, riuscì a concepire una cosa tanto raffinata come il “bacio”?

"Fronte meridionale siciliano" di Francesco Gambaro

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lunedì 23 febbraio 2015

"A difesa della natura italiana" di Gaetano Altopiano

Come posso stabilire di chi sia la colpa della defaillance italiana a seguito della vergognosa incursione olandese in terra Patria, quando considero solo “apparente” quel pomeriggio di debolezza? Giustifico, invece, tutti. Li giustifico e li comprendo. Ma, solo nell’ottica della loro décadence. Un dato di fatto. La nostra Civiltà ci ha talmente abituati alla convinzione di essere “aventi diritto” che sentiamo istintivamente solo il senso di protezione, non più quello di conservazione. Appunto l’articolo 51 del Codice Penale tratta contestualmente dell’“esercizio del diritto” o dell’“adempimento del dovere”. Ossia: o l’una o l’altra. Difatti si è deciso di invocare il diritto che avevamo di non dover subire danni al nostro patrimonio piuttosto che il dovere che avevamo di proteggerlo.


"La pizza del giorno dopo" di Francesco Gambaro

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domenica 22 febbraio 2015

Domande legittime 1" di Gaetano Altopiano


Dopo aver stretto la mano a qualcuno, da un po’ di tempo, siete presi dal dubbio: ma che ho fatto? Pigiate un interruttore, spremete un limone, portate alle labbra un bicchiere e la domanda ritorna, incalzante, ossessiva: che-sto-facendo? Il punto, insomma, è che ogni giorno di più vi stupisce la vostra “organizzazione biologica” e ciò che un tempo era normalissimo, riguardo il vostro essere fisico, ora non fa che impressionarvi. Ma che faccio, vi ripetete, perché mi muovo in questa direzione, come mai reagisco nello spazio? Un brivido guida la vostra mano verso una mano altrui, spinge una superficie, spreme un oggetto sferico, muove verso l’alto il vostro braccio: risponde a esigenze precise, volute da un quadro elettrico in tutto e per tutto uguale a quello di un’azienda bene organizzata. Un’azienda, però, di cui voi ormai siete azionisti di minoranza.  

"Come distrarre il killer che vi vuole uccidere" di Francesco Gambaro

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sabato 21 febbraio 2015

"Birdman" di Gaetano Altopiano

E’ possibile riassumere la natura di Riggan Thompson nel contrario della seguente frase: “Se non avesse disgregato subito l’assurdità con la sua coscienza, la sua coscienza stessa si sarebbe disgregata in assurdità”. Un vero rompicapo.

(Riggan Thompson è il personaggio interpretato da Michael Keaton in Birdman, ultimo film di Alejandro Gonzalez Inarritu – La frase citata è di Andrej Belyj, ed è tratta dal romanzo Pietroburgo).

"Stazione solitudine" di Francesco Gambaro

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mercoledì 18 febbraio 2015

"Oracoli" di Gaetano Altopiano


Sentire le “previsioni del tempo”, puntualmente, suscita in me un nonsoché di voluttuoso. Niente che sia legato alla comodità dell’informazione: se pioverà o ci sarà il sole, se farà freddo o caldo o se la neve arriverà a bassa quota, che mi interessa poco. E’ piuttosto a causa della loro natura divinatoria. A volte stento a credere persino siano possibili: le considero uno dei traguardi dell’umanità. Qualcosa come la scoperta del fuoco, l’invenzione della ruota, la conquista della posizione eretta o il primo allunaggio. Letteralmente è proprio “leggere il futuro”. In proposito, potrebbe essere che gli oracoli della storia classica avessero un fondo di verità. Non solo esistevano e venivano consultati, ma la natura magica loro attribuita era in realtà assolutamente scientifica. E’ possibile che i responsi richiesti prima di intraprendere un viaggio fossero frutto di conoscenze metereologiche, ma esoteriche, tali da permettere presagi attendibili. 

"Campagna di Russia con vista" di Francesco Gambaro

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martedì 17 febbraio 2015

"Aria asciutta" di Gaetano Altopiano


Niente di meglio che questa frase di Nietzsche per cominciare bene la giornata e non sentirsi inferiori a nessuno: “L’influsso climatico sul metabolismo è così grande che uno sbaglio nella scelta del luogo può non solo estraniare un uomo dal suo compito ma anche sottrarglielo del tutto. Un’inerzia anche lieve dell’intestino è più che sufficiente a trasformare un genio in qualcosa di mediocre, di tedesco. La Provenza, Firenze, Gerusalemme, Atene, questi nomi stanno a provare qualcosa: che il genio è condizionato dall’aria asciutta, dal cielo puro.” 

"Riceviamo e pubblichiamo 21" di Francesco Gambaro

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domenica 8 febbraio 2015

"Dall'assist di Gambaro, all'incrocio dei pali" di Gaetano Altopiano

Più spesso di quanto volessi mi capitava di nominare una libreria volendone nominare un’altra. Ovvero, il nome del proprietario di una libreria piuttosto che il nome del proprietario della libreria che invece avrei voluto nominare. Deriva dal fatto che ero più frequentatore di quel posto che non dell’altro. E anche dopo la sua chiusura, libreria l’Aleph fu Lorenzo Giordano, ho continuato per anni a sbagliare. La libreria che avrei voluto nominare e che puntualmente mi sfuggiva era l’Aleph, no, volevo dire Broadway. Il nome era Lorenzo Giordano. Pardon, Piero Onorato.


"A Lorenzo Giordano, della libreria L’Aleph di Palermo, che in punto di vita mi disse, Sciascia cerca da altri cosa scrivere" di Francesco Gambaro

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venerdì 6 febbraio 2015

"Si allarga il partito dei SUCA" di Francesco Gambaro

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"Una banda di dilettanti 2" di Gaetano Altopiano

Quando mi interrogo sul narcisismo degli altri, mi viene subito in mente il mio. Mi chiedo (tra l’altro): è più forte in chi pretende immediatamente il centro della scena o in chi, strategicamente, preferisce aspettare il proprio turno tra i banchi? Probabilmente è allo stesso livello. Con in più la malafede di chi aspetta nell’ombra. Vediamo la reazione della gente, si chiederà questo, poi ci regoliamo. La malafede, però, si conferma anche in chi non resiste alla tentazione. Io prima di tutti, nel bene o nel male. Ius primae noctis. E suca tre quarti della scena e del tempo. Insoluto, però, il quesito successivo: se ci sia o no utilità del narcisismo (soprattutto in mancanza pubblico).