sabato 30 settembre 2017

POSSO ANDARE ADESSO? di Francesco Gambaro



Gli alberi copulano. Senza desiderio o con desiderio non lo sappiamo. Tu lo sapevi tesoro? Talvolta, anche gli uomini copulano con gli alberi. Con desiderio, questo te lo posso assicurare. Ho visto. Ho visto che mi hai visto. Sei tu che mi hai costretto a copulare con l’unica palma sopravvissuta del nostro giardino. Liquidandomi con quella assurda domanda: posso andare adesso? Hai visto e non hai detto niente. Sei tornata dentro. Mentre mi guardavi copulare ti ho vista. Mi guardavi copulare e anche tu copulavi col vetro della finestra.

venerdì 29 settembre 2017

STORIE DEL SIGNOR JFK (100) di Francesco Gambaro

Dopo lustri, saranno quattro cinque sei, JFK ha il buzzo di farsi un giro sul suo motocarro. Si mette in moto con uno scossone. Ingrana la marcia, si muove. Abbassa la frizione per farlo riscaldare e calmierarne il tremito. Tira la leva del ribaltabile perché nel cassone sembra ci siano ancora le ossa di qualche barbone. Prova ad accendere il Bang & Olufsen. Si accende al primo touch. Anche i fanalini, si accendono. Per dispersione di elettricità, però. Partono Courtney Barnett & Kurt Vile a gran velocità.

giovedì 28 settembre 2017

LA SOSPIROSA di Gaetano Altopiano





Non ci sarebbe alcuna ragione per cui io debba morire a New York. Tranne una. Qualcuno, però, conosce il mio destino? Cercare conforto nel niente, questa è la mia vera vocazione.  Squagliarmi dietro a capelli rossi in treni sotterranei, seguire uno strip-tease in diretta e disperarmi: parlo dei miei funerali sulla Quinta strada. Scusi signore, lei conosce per caso il mio destino? Distinguere le occasioni per quanto mi è possibile, tempo vissuto e tempo che rimane, ma la rossa ammicca al conducente e sospirando sfila le sue calze unicamente per quel brutto muso. Mi dannerei per quell’odore di piedi, maledizione, e questo è il presente. Morire senza ragioni tranne una: il traffico e l’ombra dei grattacieli. Qualcuno conosce il mio destino? 

CAPISCI, BELLA GIOVINEZZA? di Francesco Gambaro


mercoledì 27 settembre 2017

LA MIA LUCERTOLA di Francesco Gambaro




Vive con me da qualche anno. Le faccio da cuoco, le servo cibi freddi (cadaveri di zanzare perloppiù, di cui va ghiotta), non ama i caldi, soltanto il caldo mi dice. Le mele sono state per lei una scoperta e una delizia. Fuori stagione, oggi come oggi che è caduto l’autunno, sbadiglia sonnecchia s’addorme. Ne avrà per tutto l’inverno. Questa estate ha fatto amicizia con i miei rari ospiti. Sandro e Michele, per esempio, che mi scrivono una cartolina da Acapulco pregandomi di salutarla per loro. Se voglio portargliela. Ricordano come grattava gioiosa le scarpe quando, gustando i miei negroni, non pensavamo più a lei. D’estate mi sostituisce in tutto. E’ una infermiera attiva. Si sostituisce anche alla aspirapolvere raccogliendo dal pavimento e trascinando con sé nello scantinato i miei resti. Cosa dovrò rispondere a Sandro a Michele se non ci sono più.

martedì 26 settembre 2017

I COMMENSALI di Gaetano Altopiano





Ricordo perfettamente di avere sentito il professor Hannibal Lecter dire che la carne umana è insapore, se non in qualche suo taglio particolare. Che va insaporita, pertanto, e inoltre accompagnata da vini decisi, meglio se rossi e importanti. Ma sarà vero?  Non tanto l’affermazione di Lecter, quanto la mia: sarà vero che ricordo perfettamente Hannibal Lecter aver detto una cosa simile? La suggestione ci convince di cose probabilmente non accadute affatto ma solo immaginate. Come quando riviviamo ricordi, brevissimi perlopiù,  che non sappiamo  più se classificare come veri o semplicemente sognati. Fatto sta che continuo a sgranocchiare questo guancia senza la minima soddisfazione. Ancora sale, prego.

lunedì 25 settembre 2017

WHERE IS THE FOX CONCEALED? di Francesco Gambaro

FACCIAMO SIA L’ULTIMO GIORNO di Francesco Gambaro




Una settimana, non di più. So che sarà il settimo giorno in cui ci abbracceremo e ci lamenteremo di non avere fatto e di non esserci detto quello che avremmo voluto fare o dire. Per questo ti ho portato allo zoo. Per capire perché anche gli animali in gabbia sanno parlarsi e spiegarsi meglio. Non tornare, se torni ti riporto allo zoo.