giovedì 7 settembre 2017

LE PASSERELLE DI MILANO di Francesco Gambaro




Li ho visti. Sono di Boggi, San Babila, quartiere milanese e della premiata del 1939. Sfilano il polpaccio e se non ce l'hai cavallino, mascolino e fascistino, ti scacciano in quanto nanofilippino. Strizzano. Dall'armadio David Corradine se la strizzava thainlandese. E i cucitori genovesi? Sempre cinque tasche, senza toppe, laschi, tuttalpiù l'uscita facilitante, grattuggiata o grigliata verderame. Superati. I Boggi hanno invece zip muto, cavallo blasco e sono milanesi anziché fintomodenesi. Cinto rigorosamente senza copriborsette.

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