Tra le sette e
trentacinque e le sette e trentasette qualcuno bussa insistentemente alla
porta. Allo scoccare delle sette trentasette e uno il picchiettio finalmente
smette. Nessuno si è sognato di andare ad aprire, nemmeno di vedere chi fosse
stato a bussare anche soltanto per curiosità: né io, né i due con i quali
condivido quella camera d’albergo al centro di Bangkok. Con gli occhi socchiusi
vedo qualcosa che si arrampica sulla finestra ma non mi muovo: ventinovesimo piano,
una blatta, scompare in due secondi. Il silenzio è irreale. Provo a richiudere
gli occhi. Una blatta: ma come c’è arrivata al ventinovesimo piano? Sogno che ricominciano
a bussare ma in un contesto diverso, i due sono scomparsi. Il boia comincia a
spaccare la porta a colpi di scure.
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