Troppo
tardi JFK si accorge che la tazzina non si è riempita. In compenso si è
allagata la guantiera e il caffè ha ammosciato e dilatato il companatico: due
pavesini che, da vecchio, JFK ha ghiottamente rivalutato. I due lo guardano dal
basso verso l’alto: stiano affogando? stiano chiedendo muto aiuto al loro sordo
bagnino? Sembrate il mio scroto cadente, risponde invece JFK puntandoli. Colpa
di questa maledetta tazzina. In effetti la stoviglia, dotata di moderno manico
anellare lateralmente centrato, si profila ambigua e confonde il senso del
capovolto. Versare da tergo ciò che invece dovrebbe imboccare il controtergo spiegherebbe
il disastro. Poco male, ridacchia JFK, accreditandosi il merito di avere scoperto
la causa de piccolo tsunami domestico. Lava strofina ricarica dà fuoco ed ecco
di nuovo riproporsi la scena di JFK con la caffettiera in mano e la tazza in
attesa di essere innaffiata. Qui, in dubio, l’azione si blocca: cos’è in fondo
una fotografia?
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