Mi
piaceva il sapore delle ascelle. Il sonno tra i peli pubici. La vista degli
aloni è un rimpianto. I profumi un nemico aranciato, peggio: una profumeria con
commesse spruzzanti. Mi piaceva l’assente. Ora qui non figura. E’ insolvente.
Svuotarsi perbene, pensando che la memoria va via perbene in gabinetto. Ti
incontrerò Ivy, anche senza voglia, all’ombra delle tue ascelle depilate.
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