Non ci sarebbe alcuna ragione per cui io debba morire a New
York. Tranne una. Qualcuno, però, conosce il mio destino? Cercare conforto nel
niente, questa è la mia vera vocazione. Squagliarmi dietro a capelli rossi in treni
sotterranei, seguire uno strip-tease in diretta e disperarmi: parlo dei miei
funerali sulla Quinta strada. Scusi signore, lei conosce per caso il mio
destino? Distinguere le occasioni per quanto mi è possibile, tempo vissuto e
tempo che rimane, ma la rossa ammicca al conducente e sospirando sfila le sue
calze unicamente per quel brutto muso. Mi dannerei per quell’odore di piedi,
maledizione, e questo è il presente. Morire senza ragioni tranne una: il
traffico e l’ombra dei grattacieli. Qualcuno conosce il mio destino?
Nessun commento:
Posta un commento