Ritorno sull’argomento per
dovere di cronaca, non perché mi stia particolarmente a cuore. Ritengo improbabile
lo scoppio di un qualunque conflitto atomico, infatti, se non addirittura
impossibile, tanto meno pensato su scala mondiale: roba da anni ‘50; nessuno
degli abitanti di questa terra rinuncerebbe alle comodità che offrono oggi il
progresso e la pace, soprattutto quelli che non ne hanno mai goduto. Ciononostante
le azioni e la faccia di Kim Jong-un spingono a una riflessione, se non altro
per l’insistenza con cui ci vengono rese note insieme all’inarrestabile china
della disoccupazione dovuta alla crisi industriale che è sempre la notizia che
segue. Avviare un nuovo commercio di
rifugi antiatomici?
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