lunedì 10 marzo 2014

"Pietre e fiori" di Gaetano Altopiano


Il culto dei megaliti non si è mai interrotto. Non del tutto, insomma. Partendo dall’Età del bronzo, fino a “2001 Odissea nello spazio” e ai giorni nostri, gli esempi si susseguono e un po’ dovunque trovate monoliti da adorare. Persino T.S. Eliot amava il granito, e, nella “Terra desolata”, chiama i lettori “all’ombra della roccia rossa”, dove gli mostrerà cosa diversa dalla loro ombra (Il seppellimento dei morti). E pure io, per vostra informazione, ho un debole per la pietra: vivo sulle pendici di un monolito naturale di cui col tempo non posso fare a meno. Lo chiamano Dente di Polifemo o La Rocca, un grande blocco di calcare visibile già da chilometri di distanza. Sul quale cresce, per vostra ulteriore informazione, anche una pianta molto rara: l’Iris dal gambo corto.  

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