sabato 30 luglio 2016

ILLUSTRI ANTENATI 2 di Gaetano Altopiano







Pensare una guerra che non sia religiosa. Che non abbia una natura religiosa. Ma il soldato prega fin dall’età del bronzo e pratica riti propiziatori. Il soldato è “religioso” per definizione. Il continuo confronto con la morte non può non porlo in un atteggiamento spirituale. Non c’è corpo militare che non abbia la sua personale preghiera: preghiera del fante, preghiera del marinaio, preghiera dell’aviatore. Se non sostenuto all’attacco il soldato è spinto alla supplica e a invocare la protezione dalle sventure. Un Wittgenstein, girava tra le trincee recitando ai compagni la Breve esposizione del Vangelo di Tolstoj e il generale Cadorna reintrodusse duemila cappellani nei corpi combattenti durante la prima guerra mondiale. Padre Luciano Usai, ancora, nella campagna di Libia, guadagnò tre decorazioni al valor militare. Non fu solo cappellano ma partecipò più volte direttamente agli attacchi. Il primo religioso italiano a celebrare messa a Tobruch nel 1942.

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