sabato 14 marzo 2015

"Strofe felici" di Gaetano Altopiano

Anche la frenata di un’auto può essere lirica (Durs Grunbein). Non meno l’italiano storpiato delle badanti ucraine (Gian Maria Annovi). Personalmente non me ne impipa un cazzo della poesia impegnata: quello che conta è solo come le cose mi vengono raccontate. Mia moglie passa l’aspirapolvere e io godo. Pure Benn quando scrisse Morgue riuscì a cavare musica dalle ossa dei morti e in “100 poeti della DDR” c’è persino una strofa sul nerume che si annida tra le piastrelle di un bagno pubblico: niente di più ben riuscito.  

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