Dice Confucio: Ogni ospite, nel ricevere il primo
calice, assuma un’aria grave, nel ricevere il secondo, però,
un’aria deferente e felice. Dice anche che se in coscienza non
pensi di avere sbagliato non c’è da sentirsi inquieti, né avere
alcunché da temere. Questo dice l’Insegnante delle diecimila
generazioni. E questo ripeteva mio padre nella mia gioventù, quando
mi educava alla conoscenza del mondo e degli uomini all’ombra delle
montagne dove mi sono forgiato. Orbene, io, in amore, non ho forse
osservato alla lettera la prescrizione? Cosa potete rimproverarmi?
Non ho forse solo la prima volta torturato mia moglie, e la seconda,
invece, resa felice liberandola dagli affanni? Perché, dunque, mi
trovo in questo carcere con l’accusa di omicidio?
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