martedì 11 febbraio 2014

"L'irreale" di Gaetano Altopiano

Dice Confucio: Ogni ospite, nel ricevere il primo calice, assuma un’aria grave, nel ricevere il secondo, però, un’aria deferente e felice. Dice anche che se in coscienza non pensi di avere sbagliato non c’è da sentirsi inquieti, né avere alcunché da temere. Questo dice l’Insegnante delle diecimila generazioni. E questo ripeteva mio padre nella mia gioventù, quando mi educava alla conoscenza del mondo e degli uomini all’ombra delle montagne dove mi sono forgiato. Orbene, io, in amore, non ho forse osservato alla lettera la prescrizione? Cosa potete rimproverarmi? Non ho forse solo la prima volta torturato mia moglie, e la seconda, invece, resa felice liberandola dagli affanni? Perché, dunque, mi trovo in questo carcere con l’accusa di omicidio?


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