La sensazione di aver perso tempo la confermo. Mi insinua sempre di più. E’ una tragica presa d’atto ormai e in giorni come questo, non saprei dirne il motivo, è più viva che mai. Diventa la certezza conclamata (correggo) non di aver perso, sarebbe ancora troppo comodo, ma di averlo sprecato il mio tempo. E c’è una bella differenza tra colpa e premeditazione. Il sogno era chiarissimo, altrochè, e determinante per la comprensione del mio stato d’animo: riconsiderare. Starsene in vestaglia a casa propria e rifuggire il mondo, invecchiare nel più singolare dei modi. Convinti di aver fatto la scelta giusta.
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