L’importante è avere le carte a posto. Quello che pensiamo,
cioè, se non condividiamo, considerando assurdo avere le carte a posto, prima
ancora che le nostre coscienze, è secondario. Anzi, non conta affatto. Al
solito, da noi, si distorcono i concetti: l’onestà non è più far di tutto per
evitare quanto umanamente possibile in materia di disonestà, a prescindere dai
protocolli, ma solo avere applicato la legge. Che in genere corrisponde alla
necessità di trovare un colpevole. Qualcuno su cui scaricare una tensione che è
sempre più forte. Un paletto di messa a terra, diciamo.
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