domenica 24 novembre 2013

"Presenze" di Gaetano Altopiano


Qual è il dipinto più inquietante? L’isola dei morti ? Saturno che divora i suoi figli? Le visioni dell’aldilà? No. Né Bocklin, né Goya, né Bosch. La perfezione, anzi, non c’entra niente. L’autore è uno sconosciuto, l’opera prodotta in migliaia di esemplari e alle pareti di ogni cucina che si rispetti. “Il ritratto del vecchio ubriacone”. Mezzo busto di un anziano alcolista con tanto di fiasco di vino e guance avvampate. Sorride, e a ognuno che entra e come facesse occhiolino: sembra voler fare parte della famiglia, esservi ospite, fare l’anfitrione. Invece ha intenzioni agghiaccianti. Non è un simpaticone, sta fingendo, l’autore sapeva benissimo si trattasse di un mostro. E ora lo sapete anche voi. Un violento, picchia la moglie e la tiene senza un quattrino. Sfrutta i figli, non lavora da anni. Un mostro seriale. Il clone vi segue dovunque e in ogni casa che visitate il vecchio è lì a aspettare. Tragicamente presente e ossessivo. A casa dei vostri suoceri, difatti, l’uomo vi fissa anche stasera: corre un brivido. Siete costretti a chiudere gli occhi.


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