Seguendo le
tracce della motoape verde oliva senza targa senza sponde con tanto
di cartello indicativoesplicativo SIFANNOSBARAZZI segnalata da
francescogambaro.wordpress.com nel suo BuonaGiornata, scopro che il
verbo “sbarazzare” ha nobilissime radici tanto che,
personalmente, credo il presente possa elevarsi a ranghi superiori
piuttosto del troppo semplice banale pragmatico asettico
“trasportare”. Leggo sulla Treccani che il termine “sbarazzino”,
da cui il verbo autoctono sembra derivare, significa: comportarsi con
poco senso del dovere e con poco rispetto delle convenienze sociali
(inteso però più con tono di affetto che di riprovazione). In altre
parole, comportarsi con leggerezza. Da leggerezza, però, deriva
anche il verbo “alleggerire”, render leggero, alleviare,
sollevare da un peso o liberare da una fatica. Il verbo “sbarazzare”,
suo sinonimo, indica esattamente questa azione ma con in più il
vantaggio di averla resa in modo colto e completo (direi indefinibile
in modo diverso): ripulitura di cantina, di dispensa, di magazzino,
con aggiunta di comodo trasporto a discarica senza il minimo fastidio
per i padroni di casa.
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