il
rasoio che motu proprio
disobbedì
alla mano e tranciò
di
netto tre quarti del mio baffo
(quello
destro) acrobata
assieme a un urlo
fece
un volo dentro il cesso
il
barbiere a consulto
sghignazzò
sdentato e greve
meditò
allargò le braccia
e
risoluto “tagliamo l’altro” disse
(riferendosi
al sinistro)
e
disse ancora: ad opera compiuta
e
a mio conforto: “senza baffi
mi
sembra più ragazzo glielo giuro”
e
infatti ora mi strizzo l’occhio
e
in questo specchio nudo
gioco
a dadi con me stesso
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