La proporzione di ogni ragionamento è variabile. E
non senza conseguenze. Lo stesso ragionamento, insomma, che condurrebbe cioè
sempre allo stesso risultato (a -10° c’è freddo per esempio), può risultare
distorto, al rialzo o al ribasso, in virtù di fattori che hanno poco a che fare
con la ragione ma molto con l’impensabile. L’umore, una sgridata, un colpo di
vento, un calo glicemico, la mancanza d’acqua. A volte, sottostimando, si
rischia di avere reazioni che gli altri possono considerare inappropriate: a
-10° c’è freddo ma io esco lo stesso senza piumino. Oppure, sovrastimando, di
essere scambiati per degli esagerati: un’erezione per un lembo di coscia piuttosto
che per un corpo nudo in spiaggia. La verità sta nella condivisione della
proporzione: non si è mai né temerari né esagerati, solo diversi.
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