Arrivano
primi quelli che parlano a braccio. Poi, quelli che fanno orecchio da
mercante, quelli che a naso pensano di capire e quelli che hanno
fiuto per certe cose. Seguono certi che a occhio stimano le misure e
altri che hanno l’orecchio musicale, alcuni che a pelle riconoscono
le persone e altri ancora che sempre vogliono dare una mano. C’è
poi un pollice verde, due mani d’oro, una lingua di serpente, un
dente avvelenato, un occhio di riguardo, un pelo nell’uovo, un
bernoccolo per certe cose e uno che fa da spalla, uno che fa sangue,
uno che ha un piede nella fossa, uno che invece è una roccia e uno
che fa lettera muta. Gli ultimi sono una faccia di bronzo, due teste
di cuoio, uno che non ha peli sulla lingua e uno con uno stomaco di
ferro.
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