venerdì 7 aprile 2017

HASHI di Gaetano Altopiano





Ci sarà una relazione ( non solo teorica) tra la frugalità e il pragmatismo dei popoli orientali con l’uso di bastoncini di legno per imboccarsi. Il fatto di ingerire il cibo in minuscole porzioni e da piccole ciotole, conduce a una riflessione di questo tipo: a tavola vigono moralità e ordine, nutrirsi non è una necessità corporale (soltanto e semplicemente), tantomeno un allegro convivio, ma un rito. E anche nel caso di consumo di minestre il cucchiaio non è metallico ma di terracotta e di dimensioni e spessore maggiori. In ognuno dei casi, comunque, quello che si nota è la “distanza” dall’alimento che si ha intenzione di consumare. Nel caso delle bacchette la mano del commensale rimane lontana dalla bocca più di quanto non conceda una forchetta, aumentando la distanza tra l’uomo e il suo nutriente; nel caso del cucchiaio lo spessore della ceramica costringe a un contatto di natura simile a quello, aumentando la distanza tra la lingua e il cibo. 

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