Ci
sarà una relazione ( non solo teorica) tra la frugalità e il
pragmatismo dei popoli orientali con l’uso di bastoncini di legno
per imboccarsi. Il fatto di ingerire il cibo in minuscole porzioni e
da piccole ciotole, conduce a una riflessione di questo tipo: a
tavola vigono moralità e ordine, nutrirsi non è una necessità
corporale (soltanto e semplicemente), tantomeno un allegro convivio,
ma un rito. E anche nel caso di consumo di minestre il cucchiaio
non è metallico ma di terracotta e di dimensioni e spessore
maggiori. In ognuno dei casi, comunque, quello che si nota è la
“distanza” dall’alimento che si ha intenzione di consumare. Nel
caso delle bacchette la mano del commensale rimane lontana dalla
bocca più di quanto non conceda una forchetta, aumentando la
distanza tra l’uomo e il suo nutriente; nel caso del cucchiaio lo
spessore della ceramica costringe a un contatto di natura simile a
quello, aumentando la distanza tra la lingua e il cibo.
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