La
formica testarossa è caduta da un ramo dell'albero di limone sul
tavolo. JFK, sulla sdraio, è distolto dalla lettura. Decide di
godersi comunque lo spettacolo. Allunga la mano per cogliere il
limone più maturo e osserva la formica correre lungo il circuito del
tavolo. La sua mano, ancora mezzo addrmentata, arriva a cogliere il
limone più vicino e meno maturo. La formica testarossa prova tutto
il circuito, torna tante volte indietro senza trovare vie di fuga.
Dove si trova? Un albero di limoni aveva scalato. JFK sbuccia con le
unghie il suo frutto verdissimo dalla parte più gialla e comincia a
succhiarlo fingendo di tifare a bocca piena. La formica testarossa
continua la gimcana sul tavolo di lavagna, cercando un punto di
sporgenza e di speranza. Il tavolo è piccolo, però ha i bordi
bombati. Il coraggio tuttavia le manca. A ogni precipizio punta le
zampe posteriori per lanciarsi. Troppo alto. Sceglie finalmente il
lato del tavolo che volge al rosmarino, saranno 20 centimetri contro
75, potrebbero bastare per non finire all'inferno. Si lancia. No, non
è vero, non si lancia, torna indietro scuotendo la testa rossa. JFK
con l'indice, acido di limone, la punisce.
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