Mi
hanno proposto di fare la dama di compagnia. Non chiaramente, no,
capirete, ma da due o tre segnali ho potuto intuirlo. Si tratterebbe
di dare il braccio a una signora che non ha più nessuno un paio di
volte a settimana (in verità solo parlare e giocare a burraco):
tutto qui. Pomeriggio, mattina, orari, ancora da stabilire. Per
quanto insolito all’uomo (contronatura direbbe Alfano), questo
ruolo, a cominciare dal suo aspetto dialettico mi ha subito
affascinato. Non parliamo, poi, della sua natura intrinseca: già
sono emozionato al pensiero. Ho accettato senza riserva.
Nessun commento:
Posta un commento