martedì 16 febbraio 2016

STORIE DEL SIGNOR JFK (22) di Francesco Gambaro





In giovane età, 14 anni, JFK incrociò per la prima volta un topino fulvo. Sino allora li aveva avvistati neri, tortora, grigiotopo come la Giulia di papà. Mai poteva credere a un topino fulvo, fulvo come uno scoiattolo. Eppure stava lì, acquattato sullo zerbino, quasi volesse essere fotografato. Aveva occhietti vivaci e scuri, coda lunga come la Duetto dello zio Agatino, denti allargati che sembravano il frontale guerrafondaio delle Jeep mericane, zampe fermento che sapevano arrampicarsi sul corncione della porta prima che la sua mano riuscisse ad afferrarlo, denti che dall'alto se la ridevano come ride fissa una dentiera. In tarda età, 84 anni, JFK è costretto ad ammettere di avere incrociato solo scoiattoli, di averli, scambiati tutta la vita per topini fulvi. Eppure, pensa JFK, disperandosi e digrignando le gengive: esistono. Come gli anarchici, cantava Léo Ferré.

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