venerdì 28 ottobre 2016

ETEROGENESI DEL CALORE di Gaetano Altopiano









Mi riferisco solo alle parti esterne: il mio corpo non aveva una temperatura uniforme. Le parti che coprivamo erano le più calde, è ovvio, e imparai il fatto che il nostro calore si disperdeva maggiormente dalla testa e dai piedi. Non poche volte, andando scalzo, lasciai impronte umide sul pavimento. Cos’era se non il calore che rilasciavo? Scoprii con curiosità crescente che le nostre ascelle, l’inguine e ogni altra parte della nostra carne che si piegava su se stessa aveva una temperatura maggiore di qualunque altra superficie epidermica piana. Nel caso però fossi stato completamente nudo, a gambe divaricate e a braccia aperte sul pavimento della nostra terrazza - chiesi a mia madre -? Come sarebbe stato? “Inerzia termica”. In un volume geografico esposto al sole nelle ore pomeridiane (in nord - nord - nord/ovest - metri dieci per quattro per otto) la terra (1) ritiene il calore in misura maggiore di quanto non faccia una mattonella di gres (2) ma non sulla sua superficie, meno di una barra di ferro (3) e molto meno di un geco (4).”Ectotermia”. Capacità di assorbire il calore esterno e di non rilasciarlo. “Caloria”. Termine con cui genericamente si misura l’energia fornita da un qualsiasi alimento all’organismo umano. “Freddo”. Tutto ciò che è a bassa temperatura o a temperatura inferiore a quella normale - privo di calore umano - colore della gamma del grigio, verde, azzurro. “Madre”. Donna genitrice di figli - genitore di sesso femminile di qualunque specie animale.

Nessun commento:

Posta un commento