sabato 8 ottobre 2016

UN CANE-FEMMINA IN RUSSO di Gaetano Altopiano






In questo preciso istante a Bodajbo nella Siberia sudorientale ci sono -13 gradi. La sua temperatura media, su base annua, è -5,5 gradi con punte che nel mese di gennaio arrivano anche a -30. La massima si raggiunge a luglio e in genere non supera mai i +15 gradi. Un posto molto freddo. Ci sono circa 16.000 abitanti e il fuso orario è +8 h. dal meridiano zero. Provando a digitare “meridiano zero” in testa all’elenco delle plausibili corrispondenti fornite da Google ho trovato una casa editrice, un movimento politico, una casa di produzione teatrale e solo più in basso l’unico vero meridiano zero che doveva rispondere a questa definizione, ossia quello di Greenwich. Un fatto che a volerci provare potrebbe replicarsi migliaia di volte, certificandomi un dato che però mi è noto da un pezzo: l’inattendibilità e la squalificazione di ogni motore di ricerca. Se non altro per l’ordine d’importanza con il quale ognuno di questi pubblica le informazioni, classifiche frutto della forza bruta di esperti programmatori e non di un cortese lavoro didattico. Come se in una scuola media (questo è il livello) soltanto perché il professore di lettere è più furbo del collega di matematica si facessero venti ore a settima di storia e non più di due miserabili quarti d’ora di algebra. Con piena approvazione dei ragazzi, ecco il dramma, che essendo parte “passiva” crescerebbero convincendosi che quello sia il giusto ordine delle cose. E ai quali un bel dì - secondo questo ordine delle cose - dovremmo vietare persino di digitare frasi come “dolore al pollice destro” o “stitichezza” per non essere costretti a dover prenotare loro giornalmente almeno una TAC. (Considerazioni nate mentre cercavo di verificare se è vero che suca in russo significa cane-femmina)


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