domenica 9 ottobre 2016

IL GRIGIO FUCILE E L'EVOLUZIONE DELLA SPECIE di Francesco Gambaro



Il grigio fucile della mia ormai trentennale BMW, il giallo arancione della Amphicar in stile nuotonchio, il vestito mimetico verde cartavetrata di certe auto dell'esercito, il rosso sprint della Giulietta Sprint, il celeste Consul, il doppio passo del tettuccio bianco o dello pneumatico 1100 prima serie, la V bicolore del pulmino Wolkswagen, il grigio topo della Giulia, il nero atavico delle Flaminie che non faceva affatto pensare a funerali o a rappresentanze presidenziali, certo a Napolitano sì, fa pensare, il bianco arrugginito delle 500 che aggrediva pure il paraurti cromato, il besg lussuoso della 1500 Fiat Nuovo Tipo, l'argento della Porsche che causò e consuma ancora tante vite contro gli insopportabili alberi della strada, il violarduino della Cocomobile a un solo sportello anteriore o il giallouovopuzzopazzo della più piccola delle Honda sperimentali, e il biancomarrone delle Simca, e il melange sconcio della nostra memoria, fanno altresì pensare che l'evoluzione della specie passi attraverso il deperimento creativo dei colori delle vecchie automobili.

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