sabato 10 dicembre 2016

BEVODUNQUESONO di Gaetano Altopiano






Di lui, più di ogni cosa, amo l’eleganza e la puntualità della proposizione che riesce a imbastire, che è inarrivabile. Mi piacciono le sue argomentazioni precise, la sua conoscenza della filosofia oltreché i modi superiori e la ferrea indulgenza mostrata nei confronti di chi la pensa diversamente ma mostri segni inequivocabili di intelligenza. Ma anche la cortesia tipica del gentiluomo con la quale mi invita a essere un virtuoso, nel caso, nella specifica materia del bere: convincente come pochi. Seppure anche un irriducibile come il mio amato Sir Roger Scruton ha dovuto ammettere la bontà di una sbornia: “Qui, tuttavia, devo temperare le mie osservazioni e ricordare che la qualità dell’ubriachezza dipende anche dalla qualità della coscienza che in essa si dissolve.” A pagina 178-179-180 di Bevo dunque sono, Raffaello Cortina Editore.


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