sabato 11 marzo 2017

INTIMITA’ IN DIVERSE GRADAZIONI di Gaetano Altopiano







Lo scenario che molti immaginano quando si rivolgono a qualcuno, o a qualcosa, usando o anche solo pensando all’Intimità (definita troppo riduttivamente come condizione di particolare vicinanza fisica o emotiva tra due esseri umani) è uno dei più travolgenti per il piacere che gli procura. Ma solo perché a questo concetto - grazie a una pessima istruzione - associano due idee che li impegnano e li gratificano in modo particolare: segretezza e esclusività. Difficile infatti pensare a un’intimità che non sia anche segreta e esclusiva e che non procuri piacere, poiché avrebbe l’aria di una contraddizione. Eppure molte intimità sono addirittura disgustose, e in effetti sarebbe maggiormente corretto parlare di intimità in diverse gradazioni. L’intimità che ho con le mie piante, ad esempio, quando ci lasciano soli e in santa pace, non è paragonabile a quella che ho col mio cane, né questa, a sua volta è paragonabile a quella che ho con i miei testicoli. Ognuna di loro è segreta e esclusiva a suo modo ma non necessariamente deve procurarmi piacere. L’ultima, in particolare, non me ne dà alcuno.

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