Vista
nel modo a-prospettico ogni conclusione può essere inappellabile.
Non contano le premesse. Nei casi a-prospettici di omicidio, per
esempio, le fasi sceniche non vanno verso un punto centrale e non si
succedono ma avvengono simultaneamente, e non un personaggio spunta
in ritardo sull’altro ma tutti intervengono nel medesimo istante
confondendosi nella scenografia e rendendo impossibile definire ogni
ruolo, proprio per la mancanza d’azione: la vittima può essere
l’assassino e l’assassino la vittima, o entrambi sia l’uno che
l’altro o addirittura entrambi né l’uno né l’altro e
poliziotti e spettatori, in quei casi, vivono nell’ossessione di un
delitto che in effetti potrebbe non risolversi mai ma che in realtà
è risolto in partenza dato che ogni prova, perennemente, è sotto
gli occhi di tutti. Compreso la possibilità che non ci sia alcun
delitto.
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