Uno si tinge i capelli. Due
volte al mese sabato pomeriggio altre due volte domenica mattina, e non si
scappa. Un rito. Uno si mette allo specchio, dopo lo sciampo, e s’impomata
tutto. Usa un pennello da imbianchino, piccolo certamente, e parte dall’attaccatura
delle tempie andando verso la nuca, via. I toni vanno dal nero, nero corvino,
al rosso, fuoco o cardinale, ma uno senza dubbio preferisce il “mogano”. Lo
adora. Nella balera, uno, letteralmente fa vo-la-re la compagna. Due volte al
mese sabato sera e altre due volte la domenica nel pomeriggio (lei è la badante
di una del corso Olivuzza, tanto per cronaca). Uno, se balla troppo suda.
Normale no? Quando succede perde il colore e la tintura scende sul collo in
rivoli che macchiano la camicia. Lei in quel momento vuole a uno due volte
bene: lecca quel filo di colore con la lingua. Tre, quattro volte, a secondo.
Nessun commento:
Posta un commento