Niente di più difficile che
pranzare con degli estranei. Siete fatto così, amico mio. Dentro, o fuori, vi
spaventano le differenze, non le reggete, e ogni volta vi sentite venire meno.
Ogni volta si prospettano ostacoli insormontabili. Chi sono quelle persone?
Come farete a capirle? Vi chiudete nel bagno comune e aspettate un minuto:
pronto. Quello, ad esempio, non è nato con voi, non l’avete mai visto, l’altra
non vive a casa vostra e la signora che vi siede di fronte ha la faccia di un
animale, è figlia di quale madre? La lingua che sentite non è la vostra lingua,
persino i bicchieri tintinnano in modo diverso dal vostro. Ma Empedocle pensava
che l’universo avesse prima una forma e dopo la forma opposta, in un perpetuo
avvicendarsi. Questo, naturalmente, vi fa tremare.
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