Quando Ciro mi chiede scusa per il disturbo, gli
ricordo col tono più grave che non voglio scherzi: la mia casa è la
sua casa. Lo vedo allontanarsi e mi metto a sedere. Giungono
improvvise le parole di Marianne Moore, che ricordando le abitudini
del padre diceva: “Mio padre era un uomo che restava senza parole
per parole che lo avevano colpito. Agli ospiti soleva dire: fate
della mia casa il vostro albergo. Ma gli alberghi non sono
residenze.”
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