Un’ulteriore riflessione mi costringe a correggere il tiro. E
non è the first time. Tutte le volte
che rimugino sulle cose scopro che il primo giudizio, il mio, è sempre
suscettibile di cambiamento. Ora, non so se dipenda dalla duttilità
dell’oggetto o dalla mia disponibilità all’incostanza, o addirittura dal metodo
scientifico: mai niente è definitivo. Lo stesso vale per il giudizio che ho del
sig. ***: più ci penso più ritengo possibile che io gli dia fuoco.
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