Si chiama la “casa dei cattivi odori”. E se ne ha
ben donde. Da subito, già nell’androne, infatti è puzza.
All’inizio il sentore è di fogna, ma col variare dell’altitudine
varia di aroma. Nelle scale diventa tanfo di rinchiuso, ci si sente
in galera, qui non si apre la finestra da mille anni, e appena
arrivati al piano (primo) è indecifrabile, con note poco chiare ma
decisamente insopportabili, camuflage,
direbbero in Francia. L’appartamento è spoglio, un corridoio e
diverse porte, nessun mobile, solo quella stramaledetta puzza che non
ti molla un secondo. La stanza dell’ospite completa il safari. E’
un misto di odore di sterco animale e di polvere fossilizzata, di
latte andato a male e di sudore mai del tutto deterso. Guardo mio
fratello e ce la intendiamo subito: non appena scuce scappiamo.
Intesi.
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