domenica 6 luglio 2014

"Tatto velocità" di Gaetano Altopiano


Che l’albero percepisca la terra in modo sensibile è poco probabile. Anzi, è sicuro. Non sentirà le proprie radici affondare in un campo come noi, ad esempio, sentiamo le nostre mani affondare nella sabbia. Non nel modo conosciuto, almeno, e questo per tre ragioni (più una): 1) la mancanza di terminali che possano dirsi nervosi, 2) l’assenza di accelerazione, 3) la modalità e il tempo di esecuzione. Ma è nella quarta che spunta la differenza: l’impossibilità di compiere un’azione contraria. Privo della prerogativa umana infatti (ritirare o ritrarre la mano) l’albero non può che abbandonarsi a un atto immodificabile. Radicarsi. Non c’è ragione di avvertire una sensazione se non si conosce la sensazione opposta. Perché dunque registrarne l’effetto? 

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