Che l’albero
percepisca la terra in modo sensibile è poco probabile. Anzi, è
sicuro. Non sentirà le proprie radici affondare in un campo come
noi, ad esempio, sentiamo le nostre mani affondare nella sabbia. Non
nel modo conosciuto, almeno, e questo per tre ragioni (più una): 1)
la mancanza di terminali che possano dirsi nervosi, 2) l’assenza di
accelerazione, 3) la modalità e il tempo di esecuzione. Ma è nella
quarta che spunta la differenza: l’impossibilità di compiere
un’azione contraria. Privo della prerogativa umana infatti
(ritirare o ritrarre la mano) l’albero non può che abbandonarsi a
un atto immodificabile. Radicarsi. Non c’è ragione di avvertire
una sensazione se non si conosce la sensazione opposta. Perché
dunque registrarne l’effetto?
Nessun commento:
Posta un commento