Le tasche. Sono
comode, profonde. Raccolgono beni come portafogli, monete,
fazzoletti, coltelli a norma, talvolta condom o biro che sporcano,
biglietti o più spesso ricevute fiscali, molliche di pane, ciuffi di
cotone, chiavi e strappi causati dalla pesantezza della chiavi,
telefonini y machinete fottografiche, dita che armeggiano col sesso e
sesso che armeggia con le dita, praline spensierate, puzze
stazzonate, un libriccino, un tappo Schweppes da buttare che non ci
si è ricordato di buttare, un numero telefonico segreto. Ma, le
tasche, non lasciano mai libere le mani di vagare in spazi aperti,
oscurano il sogno di alzarsi in volo o precipitare senza zavorra.
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