martedì 3 gennaio 2017

ALTRI INCIPIT (Tommaso Landolfi) di Francesco Gambaro

Or ora tentavo di procurarmi una bottiglia di vermouth, ma tutte le botteghe erano ancora chiuse. Stavo incerto all'angolo di una strada (e a al gelo della riviera), quando per compenso del mio scoramento è passata di corsa una fanciulla; una scolara con libri, che certo s'affrettava alla fermata del filobus. Poiché avevano già spento le luci, ed era quasi buio, e lei correva senza rumore, è sorta dal fondo della strada come dal nulla. Una giovinetta che corre! Questa nel suo moto scopriva le gambe ben più in su del ginocchio, e la sua leggerezza era mirabile; a parte gli animali corridori di professione, così corrono soltanto i cani e i passeri, parendo respinti e come ballottati dalla terra. Il passaggio a livello era chiuso, ha dovuto passare sotto le sbarre: mettendo con ciò in valore tutto il meglio di sé, ma in una sequenza tanto rapida, che ogni attittudine era immediatamente scancellata e bruciata dalla seguente, con effetto di capogiro o di sogno. Donde viene viene loro quella meravigliosa coerenza di movimenti, quell'accorgliersi e convenire di forme, come mai non capita loro di scosciarsi sgraziatamente, di spampanarsi? Appenna di là, poi, ha rispiccato la corsa ed è dileguata. Why the fly flied? Because the spider spied her.
Vario è l'istesso error ne'gradi vari / E sol l'egualità giusta è co'pari”


Tommaso Landolfi, Des mois, Adelphi, 2016

Nessun commento:

Posta un commento