mercoledì 4 gennaio 2017

IL CACCIATORE di Gaetano Altopiano






Abbiamo poco da aggiungere a quanto ci insegnarono i predatori. Marmotte, opossum del nord America, ma anche per il più modesto coniglio, nell’animale adulto la pelle si scuoia sempre allo stesso modo e fatto un foro nel cranio le cervella si succhiano ancora belle calde. Se una pelliccia, dunque, ci riscalda come avvenne tre secoli fa non è un dato significativo: dello spirito dei cacciatori non abbiamo conservato niente. Nessun fiuto per una pista. Smarrita l’importanza del fuoco. Gli occhi disabituati alla notte creano imprevisti e pericoli. Rimasti intatti solo il senso dello spazio e la paura: l’enormità, la materia dei boschi, il respiro che al contatto col gelo si solidifica.


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