(la vita fugge et non s’arresta una hora/et la
morte vien dietro a gran giornate – Francesco Petrarca)
Non c’è alcun “momento magico”, dice il Dr.
Bryan Bledsoe , entro il quale si potrà salvare il paziente critico.
L’ora d’oro è un mito e sembrerebbe mancare di solide basi
scientifiche. Ma per Adams Cowley, chirurgo militare e capo del
centro traumatologico della clinica universitaria del Maryland non
era così: “Vi è una golden hour tra la vita e la morte. Se si è
stati traumatizzati in modo critico si hanno meno di sessanta minuti
per sopravvivere (e per intervenire). Forse si potrà non morire
proprio in quel momento, ma dopo giorni, o settimane più tardi, ma
qualcosa è successo nel delicato equilibrio dell’organismo che è
ormai irreparabile”.
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