venerdì 26 settembre 2014

"Lo sprone" di Gaetano Altopiano

Avesse ragione Yeats, potrei spararmi. Confido invece nell’errore, non che lussuria e furia, ma anni e leggerezza mi facciano scorta nella vecchiaia. Leggere tutto il tempo della mia anzianità. Come potrei sennò? E, ancor più, proprio quei libri che non ho mai voluto leggere, che furono sconfinati per la mia poca pazienza e che da giovane non mi sembrarono tanto assillanti: L’uomo senza qualità, L’Ulisse, Il ramo d’oro, Paideia, Il tramonto dell’occidente. Nella campagna dove io mi ritirerò, nove filari di fave avrò, e sentirò la quiete delle stagioni, mai come prima, nella profonda intimità del cuore. Tutto questo mi resterà, allora, per spronarmi a cantare.  

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