mercoledì 31 maggio 2017

I RESPINGENTI di Gaetano Altopiano









Per questo viviamo giorni impossibili. Proprio per questo. Siamo reagenti che non reagiscono. Fuggitivi che non fuggono. Soccombenti che non soccombono. E da che mondo è mondo, da ragazzini si andava dall’arciduca nostro zio in inverno. E eravamo tutti femminucce, Marie-Marie ci chiamavamo, anche noi maschi. “Bin gar keine Russin, stamm’aus Litauen, echt deutsch.” E usavamo frasi di questo tipo: che non significavano niente. Ma mio cugino Onofrio passava i pomeriggi a guardare la gente che faceva la fila nei magazzini P.M. L’osservazione è alla base di ogni studio che aspiri a essere serio, sottolineava. E si applicava infatti e io condividevo, pane al mattino e a cena una minestra calda di verdure dell’orto. Non tutti possono essere Walt Whitman, nemmeno noi. E si contava tanta di quella gente alle casse, che mai potevamo pensare che morte tanta ne avesse disfatta.  

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