martedì 16 maggio 2017

STORIE DEL SIGNOR JFK (84) di Francesco Gambaro




JFK capisce che qualcosa non va quando trova ogni mattina il cassetto delle posate pieno di pipì. Pieno no, bagnato sì. Eppure, pensa. O tenta di pensare. Sono tanto sicuro di riuscire a pensare? E’ così, vero, sto pensando? Ma a che serve pensare se poi non ricordo dove l’insolente prostata ha conducato l’oro notturno. JFK capisce che qualcosa non va quando comincia a sospettare che potrebbe non essere lui, ogni notte, a disonorare  le plebee posate. Dopotutto, ragiona, io è un altro. E poi c’è da mettere in conto che la cucina è più a portata di mano del gabinetto. In conto? Di mano? JFK capisce che qualcosa non va quando comincia a sospettare di stare chiamando mano qualcosaltro. Una pen drive da 32 GB? Un Ab rotante a 12 ingressi USB? Volendo sturare il cassetto delle posate, avrà usato il blueutooth o il wi-fi? E lo scarico, unico testimone, che dice? Che dice il buon vecchio scarico? Dove sarà scappato?

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